Regia di Franny Armstrong vedi scheda film
Questa è l’era della stupidità. Tutti ne parlano, ma nessuno ci crede davvero: la fine del mondo è alle porte. Al contrario di Una scomoda verità, il documentario firmato dalla britannica Franny Armstrong non mette in discussione le nostre responsabilità nel processo di surriscaldamento globale del pianeta. Racconta piuttosto il global warming in termini di lotta di classe e di logica dello sfruttamento, portando avanti un discorso esplicitamente politico. «Avremmo potuto evitarlo?», si chiede il sopravvissuto Pete Postlethwaite nel 2055, dall’alto di un’imponente torre situata in quel che resta della calotta artica, archivio/arca di Noè dove animali, opere d’arte e documenti sono preservati come memoria dell’umanità. Tra il documentario di Al Gore e The Day After Tomorrow - per quella sua cornice narrativa da disaster movie -, The Age of Stupid crea continue connessioni tra la nostra vita quotidiana l’evidenza di un cambiamento climatico epocale, attraverso immagini di repertorio provenienti dal presente-futuro e un’animazione tanto semplice quanto angosciante. Uno sguardo sul domani e un invito ad agire, oggi. Un monito, ancora, per non essere ricordati come l’era degli stupidi.
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