A 35 anni suonati, Simon, torna a vivere con suo padre, reduce dai lager. I due si rendono la vita impossibile, ma quando suo padre muore, Simon decide di esaudire le sue ultime volontà: essere sepolto nel villaggio in cui è nato. Ne scaturisce un road-movie inedito in cui Simon, insieme al figlioletto, copre un tracciato picaresco e comico accompagnato dal fantasma conviviale del padre e una serie di personaggi da fumetto pop.
Note
Un cinema della diaspora generazionale e religiosa che si fa geografica, quello che ha Dani Levy e quel geniaccio di Moni Ovadia come alfieri. È il binario parallelo di un cinema israeliano in grande salute, che riflette (su) se stesso con dialoghi al vetriolo e un’autoironia spiazzante.
Spassoso,per niente quotato, e quindi anche più gustoso. Il regista mette in scena un road movie grottesco, con gag veramente carine. Da gustare; per tutta la famiglia.
SIMON KONIANSKI (2009) ♥
In questo periodo, chissa perchè, mi è passata un po' la voglia di scrivere la mia opinione sui film che mi capita di vedere.
Dev'essere il senso di colpa per i troppi arretrati che ho accumulato e di cui dovrei occuparmi senza dedicare tanta parte del mio tempo, in un modo o… leggi tutto
Simon Konianski è un trentacinquenne disoccupato con una laurea in filosofia e poca voglia di lavorare. Dopo la separazione dalla madre di suo figlio, una ballerina spagnola di cui è ancora innamorato, Simon è costretto a trasferirsi provvisoriamente a casa del padre Ernst, un ebreo osservante di origine polacca residente nella provincia belga e fissato con i racconti… leggi tutto
Qui mi tocca dissentire dai pareri favorevoli, "Simon Konianski" non mi è piaciuto granché. Anzi, a tratti, mi ha fatto addirittura rabbia. Troppo furbo e compiaciuto del suo (voler) essere cinema d'autore indipendente, un mix esageratamente sopre le righe di film e situazioni già viste altrove: "Ogni cosa è illuminata" e molto cinema coeniano à la "Serious Man" su tutti. Per carità, ben… leggi tutto
SIMON KONIANSKI (2009) ♥
In questo periodo, chissa perchè, mi è passata un po' la voglia di scrivere la mia opinione sui film che mi capita di vedere.
Dev'essere il senso di colpa per i troppi arretrati che ho accumulato e di cui dovrei occuparmi senza dedicare tanta parte del mio tempo, in un modo o…
Mah,l'Idea e' particolare ma mi e' sembrato un Film piu' "Grottesco" che "Comico" : oltre a queste cose non e' per nulla godibile ed induce lo Spettatore spesso ad addormentarsi irrimediabilmente anche vista l'ora di visione (ma forse anche per questo motivo,furbescamente,quelli della "Rai" l'hanno immesso in una fascia oraria improba.voto.1.
Grazie al nipotino tra padre e figlio dopo anni di incomprensioni torna l'armonia. La riconciliazione avverrà post mortem, ma dato che in questo film il confine tra vita e morte, passato e presente è incerto tutto può concludersi con un lieto fine in piena regola. La memoria, lo sradicamento del popolo ebraico, la shoah sono affrontati con mano forse fin troppo leggera.…
Qui mi tocca dissentire dai pareri favorevoli, "Simon Konianski" non mi è piaciuto granché. Anzi, a tratti, mi ha fatto addirittura rabbia. Troppo furbo e compiaciuto del suo (voler) essere cinema d'autore indipendente, un mix esageratamente sopre le righe di film e situazioni già viste altrove: "Ogni cosa è illuminata" e molto cinema coeniano à la "Serious Man" su tutti. Per carità, ben…
VOTO : 6/7.
Di road movie siamo abituati a vederne tanti, ma questo, seppur lo sia solo in parte (intendo road movie), riesce a trovare la sua ragion d’essere grazie ad una serie di scelte davvero felici, in grado di rendere gradevole lo spettacolo con alcune punte di divertimento davvero notevoli.
Simon (Jonathan Zaccai) è una sorta di bamboccione, sicuramente non è…
Tanto per cambiare, non riesco a comprende tutto questo entusiasmo di critica e pubblico per un filmettino così poco significante e significativo. Apprezzabile la figura dell'ebreo filo-palestinese (sarebbe pure ora che almeno le nuove generazioni ci arrivassero) e la usuale - doverosissima, sacrosanta e sempre utile - memoria/denuncia dell'olocausto ma, a parte questo, il film non ha…
Simon Konianski è un trentacinquenne disoccupato con una laurea in filosofia e poca voglia di lavorare. Dopo la separazione dalla madre di suo figlio, una ballerina spagnola di cui è ancora innamorato, Simon è costretto a trasferirsi provvisoriamente a casa del padre Ernst, un ebreo osservante di origine polacca residente nella provincia belga e fissato con i racconti…
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Commenti (4) vedi tutti
La leggerezza, con la quale si ricorda il dramma dei drammi.
leggi la recensione completa di cherubinoPellicola con poca sostanza !
leggi la recensione completa di chribio1Spassoso,per niente quotato, e quindi anche più gustoso. Il regista mette in scena un road movie grottesco, con gag veramente carine. Da gustare; per tutta la famiglia.
commento di slim spaccabeccodelizioso, ma l'ironia Yiddish è troppo pesante per me, la patisco un po'…
commento di nica