Regia di Ti West vedi scheda film
Tra Polanski e il filone demoniaco degli anni 70/80, "The House of the Devil" è un horror nel quale la tensione cresce inesorabilmente e che riesce a restituire credibilità ad un genere che ultimamente la sta perdendo.
Samantha è una studentessa universitaria seria e con la testa sulle spalle. Decide di prendere in affitto una casa a prezzo vantaggioso per poter stare da sola e lontana da distrazioni. Essendo a corto di soldi, per pagare la prima rata risponde ad un annuncio trovato casualmente in cui si cerca una ragazza disposta a fare da babysitter. Samantha si reca quindi verso la casa in questione, isolata e fuori città, ma una volta arrivata scopre che in realtà non deve accudire un bambino, ma una signora anziana. Il signore dell'annuncio, un certo Mr. Ulman, le spiega che ha mentito perché non riusciva a trovare una badante. La ragazza inizialmente rifiuta, lo strano signore però arriva ad offrirle 400 dollari per sole 4 ore di lavoro. Samantha alla fine accetta, non immaginando cosa le aspetti...
Sempre più spesso, a causa delle idee originali che scarseggiano, gli horror moderni attingono a piene mani da quelli più vecchi, e in particolar modo da quelli degli anni 70. Questa vera e propria "razzia" ha portato a innumerevoli film pessimi, mediocri o semplicemente inutili, che cercano di rifarsi a un certo cinema del passato risultando però il più delle volte innocui, patinati, "finti". Il regista che più di ogni altro sta riuscendo a rileggere l'horror di quel periodo dandogli però un senso attraverso una visione assolutamente nuova e personale è senza dubbio Rob Zombie, ma in questo "The House of the Devil" il giovane Ti West dimostra di aver capito cosa doveva riprendere dell'horror di quegli anni. Innanzitutto, sa cosa vuole, sa cosa deve mettere e quali stereotipi fastidiosi moderni deve evitare, sa quali sono i tempi per portare a una tensione chr aumenta lentamente ma incessantemente, sa dove mettere la macchina da presa, sa come sfruttare ogni ombra, ogni spazio, ogni rumore per mettere ansia, soprattutto sa spaventare. West non scherza per niente, non vuole giocare con il genere o riportare l'atmosfera dell'horror anni 70 per moda, ci va giù pesante e il film più il tempo passa e più fa paura, ma davvero. Le 4 ore che la ragazza trascorre la notte in quella casa sembrano 4 ore anche per gli spettatori, il film trasmette una sensazione di pesantezza e angoscia costante, ogni inquadratura è minacciosa e mette in allerta. E tutto questo senza che succeda niente, almeno fino agli ultimi 20 minuti. I tempi sono dosati alla perfezione e in modo molto classico e schematico: prima parte "tranquilla", seconda in cui la tensione comincia a salire lentamente, finale quasi al cardiopalma. Per quasi tutto il film non c'è traccia di sangue, che arriva solo alla fine ma nella misura giusta che un horror deve avere senza disturbare ed essere fine a sé stesso come accade in molti horror recenti (penso a quelli francesi in primis). Il film, come detto, a tratti fa una paura maledetta, riprendendo i vecchi ma sempre ineguagliabili concetti sulla suspense: viene mostrato poco e tutto è trattenuto e nascosto fino ad un'improvvisa (ma non inaspettata) svolta finale. Se Zombie si rifà chiaramente a Hooper, West riprende le atmosfere di film demoniaci e con case inquietanti, su tutti "L'Esorcista" ed "Amityville Horror", ma deve aver visto molte volte anche i film di Polanski (personaggi e atmosfera alla "Rosemary's Baby" e finale che non può non far ripensare a "L'inquilino del terzo piano "). La regia, la fotografia, le tracce sonore, tutto riprende lo stile degli anni 70, compreso il finale che avverte che i fatti sono tratti da eventi realmente accaduti (ricorda qualcosa?). Brava l'attrice, anche lei sembra uscita direttamente da quegli anni, viso pulito e sguardo sveglio, e ogni tanto una protagonista credibile. Efficace anche il resto del cast, e un personaggio, non dico quale, credo che lo me lo sognerò a lungo. Ma ottima prova soprattutto di Ti West, oltre che regista qua anche sceneggiatore e montatore, che ha capito perfettamente cosa serve per spaventare e realizza un horror riuscitissimo come ultimamente se ne vedono pochi. Un buonissimo film quindi, certo non particolarmente originale né innovativo poiché ripropone situazioni già viste diverse volte, ma la paura è assicurata e direi che il gioco vale la candela.
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