Regia di Oren Peli vedi scheda film
Non è il film più spaventoso che ricordi, e molto presto il montaggio inizia ad essere ripetitivo e la sceneggiatura episodica. Il chè rende faticosa la visione a chi conosce bene il meccanismo shyamalaniano della cosidetta "sublime arte del non-mostrare", qui usata in maniera pressocche funzionale ma, come si è detto, ripetitiva.
Tuttavia, il film ha un grande merito: una riscoperta "interattività" con il pubblico. Vederlo al cinema è stato meraviglioso. La sala piena e vivace è stata parte integrante dello show, con fischi, commenti, battute, risatine nervose e scherzi tra amici. Esistono vari metodi di fruizione da applicarsi a seconda della pellicola. Alcune sono di puro intrattenimento, e "paranormal activity" è riuscito a riscoprire un rapporto con il pubblico che si credeva perduto e di cui io ho sentito parlare solo in qualche nostalgico documentario (come il fiorentino "nuovo cinema univerasale", l'americano "cult cinema" e nelle sequenze iniziali di "The Dreamers" di Bertolucci).
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