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Paranormal Activity

Regia di Oren Peli vedi scheda film

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maurri 63

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La recensione su Paranormal Activity

di maurri 63
4 stelle

Peli è un cognome orribile.Ma si fa ricordare. Il film tra un pò sarà dimenticato. Però si avrà modo di ottenere altri finanziamenti e, a patto di non ripetere M. N. Shyamalan che fa sempre lo stesso film, ci aspettiamo nuove notti insonni, con una nuova, mirabolante campagna pubblicitaria. Tutta qui, la manovra: convincere degli spettatori a falsificare la visione del film, stimolare due giudizi facili (Spielberg si è sentito male: forse gli è venuta l'orticaria...), pagare qualcuno per svenire durante le proiezioni. Ora, a parte che se uno va al cinema e spende i soldi, dovrebbe vedere almeno una "pellicola", e non un digitale a grana grossa (un giorno qualcuno mi dovrà spiegare come ci si può impressionare con il video: è la suggestiva fotografia in 35 mm a fare gli incubi, sin dai tempi di Nosferatu, nevvero Corman?), che so, un insieme di preziosismi (vabbè, manco sanno cosa è un piano sequenza...) altrimenti tanto vale guardare la tele, cosa altro può spaventare il pubblico se non la noia? Avevo appena undici anni quando, in un'arena di ottava visione, qualche anno dopo la sua uscita, rimasi da solo a vedere, però incantato, L'esorcista di Friedkin. Già all'epoca, mi chiedevo come un'opera di finzione potesse creare problemi d'insonnia (nella vita, ma davvero, ci sono ben altri mali, tra depressioni e cancro, che fanno ben più orrore), salvo poi scoprire che, più o meno verso la fine del film, ero rimasto solo in sala. Certo, qualcuno è più sensibile, impressionabile, qualche altro meno. Ma un'opera filmata è solo la trappresentazione di ciò che viviamo. Si può mai pensare di vivere in condominio con un demone? Veniamo agli errori: puntando sul "documentario" (il film è girato come se fosse un'indagine sulla realtà non visibile, e nel sonno dei due protagonisti ha il suo momento di forza), privo di titoli efficaci, il regista si rifà a The Blair Witch Project. Ma lì l'intento era esplicitamente dichiarato (una ricerca sulla strega di Blair...non Linda!), qui forzato:chi metterebbe mai una telecamera per documentare una notte se non un ricercatore del genere? Qui resta in dubbio l'ipotesi che i due ragazzi siano affascinati dal male (percè nessuno starebbe in una casa del genere, se ne soffrisse!). Restava da far crescere la tensione ma la cosa non riesce, perchè senza confronto (il presunto demone resta nascosto) non c'è panico . Anche qui, il regista utilizza coordinate non sue: L'esorcista aveva già detto tutto, in materia. Infine, troppo forte il legame ad Entity per essere considerato come un lavoro originale. Cosa resta, allora, di un video girato tra quattro mura (la casa è quella del regista...)? L'atto coraggioso di spogliare il film di genere delle sue componenti grezze, l'opera (finalmente!!!) di un giovane anonimo e non di un figlio di papà, l'entusiasmo degli attori. Il resto? Sentenza ai posteri...  

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