Regia di Paul Greengrass vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Si ricompone il fortunato binomio Greengrass-Damon, ma questa volta sono lontani dal consolidato “fenomeno” dell’agente Bourne che tante fortune ha regalato ad entrambi.
L’azione si sposta in Iraq e Greengrass riesce ancora una volta a mescolare un sano e diretto divertimento, aperto a tutti, a temi comunque delicati, non che pretenda di fare trattati di alcun tipo, ma sicuramente non è facile incontrare un film in grado di intrattenere senza svendere la propria anima (non che chi lo faccia commetta per forza peccato).
Roy Miller (Matt Damon) e i suoi compagni continuano ad essere inviati in pericolose missioni alla ricerca delle armi di distruzione di massa, ma i loro sforzi sembrano vani e sorge un certo scoramento.
Il tenente comincia a sospettare di mettere la propria vita, e quella dei suoi uomini, a repentaglio per niente e si mette ad indagare venendo a contatto con uomini importanti dell’intelligence americana.
Scopre presto che la situazione non è per niente limpida e che i vertici governativi americani hanno manipolato le informazioni ricevute per giustificare l’intervento militare in Iraq.
Quando le sue indagini cominceranno a dare i primi frutti, si accorgerà come la situazione scotti.
La peculiarità basilare del film rimane l’azione ed in questo Greengrass si conferma abilissimo, tenendo un ritmo allucinante, senza comunque regalare nulla di più allo spettacolo, ovvero il tutto è riconducibile alla storia ed anche le riprese, quando sono sul campo, sono caotiche e sgranate, regalando un certo realismo.
Peraltro, pur affrontando temi scomodi (per quanto conclamati da anni, ma fa sempre male a qualcuno sentirselo ricordare anche a distanza), il film mantiene costantemente la sua chiarezza espositiva, cosa che può essere vista anche come un demerito, ma la cosa è importante per un film che vuole avere comunque un connubio tra impegno e divertimento.
A parziale demerito ho trovato un peccato sacrificare alcuni buoni attori in parti poco più che accennate (vedi Kinnear e Gleeson), poi che un tenente possa imbarcarsi in un’avventura del genere, pare un po’ improbabile, vista anche l’infarinatura che viene impressa nei soldati.
Sono comunque aspetti abbastanza secondari, secondo me, il film infatti non vuole certo assurgersi al ruolo di manifesto di verità, ma creare spettacolo senza facilonerie di sorta.
Ed in questo vi riesce piuttosto bene.
Più che discreto.
VOTO : 6/7.
Molto bravo dal punto di vista tecnico, non rinuncia comunque a raccontare una storia scomoda.
Si prende qualche licenza, ma va bene lo stesso.
VOTO : 6/7.
Impegnato e convincente.
VOTO : 6.
Sufficiente.
VOTO : 6+.
Il ruolo non è niente di che, lui si conferma professionale, ma non è un'interpretazione tra le sue migliori.
VOTO : 6.
Fin troppo sacrificato.
VOTO : 6.
Sufficiente.
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