Regia di Tim Blake Nelson vedi scheda film
Di fratelli diversi ma in qualche modo interscambiabili tra loro sono pieni i copioni cinematografici (I gemelli del Texas, Fratelli per la pelle...). Decisamente più rari, invece, sono i set in cui i protagonisti sono sì due gemelli ma a interpretarli ci pensa un solo attore. Nella fattispecie, Edward Norton. Il quale – per Fratelli in erba, l’ultima fatica di Tim Blake Nelson (fino a oggi snobbato dalle sale nostrane) – letteralmente si sdoppia e veste i panni di Bill e Brady Kincaid. Fintosi morto, Brady vuole convincere l’altro a smascherare un potente trafficante di droga. Ma naturalmente Bill è un tipo serioso, composto, organizzato, mentre Brady è casinista, esasperante, ingestibile: è dedito alla coltivazione di cannabis (che cura con lo stesso amore già visto in L’erba di Grace) e non può immaginarsi fuori dal suo ruralissimo Oklahoma. A cui però Nelson, fiero autoctono, vuole conferire uno spessore altro, lo stesso che rincorre anche per il film, rimpinzandolo come fa di elementi narrativi diversi se non in contrasto tra loro: la commedia con la tragedia, la filosofia classica con lo spaccio di stupefacenti, la tradizione ebraica con la controcultura (rappresentata da Susan Sarandon). Ovvio che il calderone sia speziato. Meno ovvio che sia anche ben amalgamato.
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