Regia di Sergio Rubini vedi scheda film
nella maniera più classica ci ritroviamo catapultati nel passato e nei ricordi di gabriele. il padre morente e lui di ritorno nella terra natia si fa avvolgere dalla nebbia avvolgente della memoria che ripesca dal passato. suo padre era una persona che faceva fatica a stare negli angusti panni del capostazione. le sue velleità artistiche lo spinsero a dar peso alle idee dell'annoiata moglie del dentista(una fresca anna falchi donna del nord in mezzo ai teroni)e a mettere in piedi una sua personale in omaggio a cezanne presente con un quadro alla pinacoteca di bari. tutt'intorno ci sta il film: il percorso di crescita del figlio, lo zio scapolone impenitente(un simpatico scamarcio), la mamma insegnante un pò dimenticata e con un deficit di autostima(una non troppo convincente valeria golino), l'avvocato(un ritrovato micheli)il critico del paese e la realtà del piccolo paese di provincia. nonostante il trucco di colorare con un tocco di fantastico il film, rendendo vivi i pensieri del piccolo gabriele, il film arranca un pò troppo e alla fine la noia arriva neanche troppo inattesa.
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