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L'uomo nero

Regia di Sergio Rubini vedi scheda film

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La recensione su L'uomo nero

di supadany
8 stelle

VOTO : 7+.

Continua il percorso registico di Sergio Rubini che, con questo film, ripropone la sua splendida terra, la Puglia, che va a braccetto con la sua passione per l’arte.

Ed in questo nuovo passaggio di maturazione vi aggiunge anche squarci di fantasia poetica, vista con gli occhi genuini da bambino.

La storia inquadra la vita di provincia pugliese del lontano 1967 che riaffiora alla mente dell’allora bambino quando, nel presente, si ritrova al cospetto del padre in punto di morte.

Così riaffiora la fantasia che gli permetteva di staccarsi da una realtà difficile rappresentata da una madre ed un padre spesso in rotta, con il secondo tutto preso dalla pittura e dalla voglia di emergere da un’anonimato che lo vede lavorare come capostazione (belle le scene remeber dei viaggi in treno verso Bari).

La storia in sé non è grandissima cosa, ma comunque risulta molto piacevole, soprattutto grazie al lavoro d’insieme che merita una positiva citazione.

L’ambientazione è riuscita, aiutata dai colori solari e smaglianti degli esterni (e la Puglia al cinema sta facendo il botto ultimamente) e quelli più bui, quando non proprio cupi, degli interni.

Riuscito anche il racconto visto dalla parte del bambino che vede a suo modo, cioè con tanta fantasia (e qui è bravo davvero Rubini in una rappresentazione rischiosa ma sostanzialmente riuscita) ciò che capita intorno a lui, dai genitori spesso distratti, allo zio, un pittoresco Scamarcio, ai compagni di gioco, alle femmine che comincia a scoprire.

Infine non manca una stoccata decisa nei confronti del mondo della critica, troppo spesso demagogico, fissato su certe convinzioni per cui pensando di vedere una cosa non ci si accorge che in realtà è tutt’altro.

Dunque un bel film di, e sulla, vita, semplice nelle linee guida, ma efficace nel sunto e ben ricamato esteticamente.

Un altro passo avanti per il Rubini regista.

Per me decisamente bello.

Su Sergio Rubini

VOTO : 7+.
Senza fare grandissime cose, è riuscito a raccontare una storia coinvolgente, sfruttando gli ingredienti a disposizione (Puglia e arte), provando anche, con discreto successo, variazioni più fantasiose e surreali.

Su Sergio Rubini

VOTO : 6/7.
Si vede che ci crede e ci tiene, ed anche se la cosa è un pò scontata, visto che la storia è sua, si nota e fa piacere.
In più si conferma decisamente istrionico.

Su Valeria Golino

VOTO : 6++.
Tiene bene la scena, senza fare grandi cose, ma è abbastanza piacevole.

Su Riccardo Scamarcio

VOTO : 6,5.
Conferma che il periodo di "lancio" mediatico è sempre più lontano ed in ruoli come questo, di contorno ma ben trattati, dimostra di avere una spiccata personalità.

Su Fabrizio Gifuni

VOTO : 6.
Pochissimo spazio.

Su Anna Falchi

VOTO : 6.
Poteva andare peggio.

Su Margherita Buy

VOTO : 6.
Fugace comparsata.

Su Maurizio Micheli

VOTO : 6.
Pienamente sufficienza in una macchietta di contorno.

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