Regia di Renato De Maria vedi scheda film
Biografia di Sergio Segio, ex terrorista fondatore del gruppo armato Prima linea, di estrema sinistra: l'ideologia ferma e irrinunciabile, le azioni cruente, la detenzione e la storia d'amore con la compagna Susanna Ronconi.
Miccia corta. Una storia di Prima linea è il titolo dell'autobiografia dell'ex terrorista di sinistra Sergio Segio, uscito dal carcere nel 2004 dopo avere scontato una pena di 22 anni per le sanguinose azioni commesse fra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta; azioni tutte ripercorse qui, in questo film che mescola la Storia recente - e meno piacevole - del Belpaese con una decisa intenzione di spettacolarizzare i fatti, di narrare le vicende dal punto di vista delle emozioni innanzitutto. Azione, ritmo, dialoghi spesso retorici, psicologie assottigliate per venire incontro a esigenze di semplificazione: probabilmente il materiale narrativo avrebbe meritato un taglio più sobrio, anche se forse l'impostazione della sceneggiatura di Sandro Petraglia, Ivan Cotroneo e Fidel Signorile non fa altro che ricalcare i toni di Romanzo criminale (Michele Placido, 2005) e, privata delle componenti più vivaci sarebbe risultata meno appetibile. Riccardo Scamarcio, non al massimo delle sue possibilità, interpreta Segio, mentre la Ronconi è affidata a Giovanna Mezzogiorno; nel cast fra gli altri anche Fabrizio Rongione, Michele Alhaique, Jacopo Maria Bicocchi. In produzione ci sono anche i fratelli Dardenne; effettivamente non il miglior lavoro del talentuoso De Maria, che pure se la cava con le scene di azione, ma pare avvezzo a un cinema meno realista, con meno freni stilistici. 4/10.
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