Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Adoro Carlo Verdone ma, pur adorandolo, non posso non ammettere che questo film è nettamente inferiore a qualsiasi altro film del mitico Carlo.
Gli spazi vuoti lasciati dalla mancanza di battute aleggiano per tutta la durata del film rendendolo vacuo e incongruente in non pochi punti, lasciando allo spettatore attento diversi quesiti che, chiunque segua Carlo dai tempi che furono d'oro, non può non porsi:
1. E' necessario che Laura Chiatti come secondo mestiere faccia le video chat mezza nuda?
2. Perchè chiamare un film Io, loro e Lara dove di Lara e soprattutto di Io si parla solo per meno della metà di tutta la pellicola?
3. Perchè Carlo si rilega un ruolo marginale e flebile a favore di attori che urlano e sbraitano in modo irritante?
Peccato non riuscire a dargli una risposta concreta e sensata. Peccato aversi dovuto subire due ore di facce inespressive, tirate su col naso per nulla indispensabili e di tette della Chiatti che ormai riconosci più dal suo decoltè che dalla sua faccia poco comunicativa.
Peccato doversi accontentare solo di Carlo e desiderare il mitico Carlo.
profondamente delusa non posso fare altro che assegnare a questo calderone di usi, costumi e luoghi comuni, due stelline: una per il mio, comunque, adorato Carlo e l'altra per la dedica finale "A mio padre Mario" perchè, in mezzo a tutti questi dubbi una certezza c'è: per tutto il film si rincorre, e forse si raggiunge, la rappresentazione dell'amore per la famiglia. Quella vera.
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