Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Commedia con spruzzate fantasy che strappa qualche risata, affogando però in una storiella strampalata che non si capisce dove voglia andare a parare.
Inguardabile Suzie Kennedy nel ruolo di una Marilyn Monroe immaginaria e onirica, evocata attraverso una seduta spiritica. Personalmente, tutta questa somiglianza con l'attrice hollywoodiana io non ce la vedo - se ci vestiamo come lei e ci facciamo i capelli biondi con taglio identico, sembriamo tutte simili, ma la Monroe aveva un'espressione in volto differente, unica direi.
Il film, in fondo, non è povero di idee e la trama è anche geniale per certi versi, ma Pieraccioni è fuori posto e come al solito sopra le righe. Ancora non ha capito che dovrebbe dedicarsi solo a fare il regista e non l'attore. Non sa recitare granché, anche in questo caso è poco naturale e scialbo. Migliori di lui e ben inseriti nella storia si rivelano invece Ceccherini, Papaleo e Izzo, ottime spalle, spesso divertenti nei loro ruoli secondari.
Nel primo tempo il ritmo è costante e il copione offre una discreta dose di intrattenimento, poi però, l'attenzione cala e vaga altrove per via di scene e battute sempre meno interessanti. Gli intrecci amorosi sono ben poca cosa e le situazioni di contorno cominciano a diventare un tantino ridondanti.
La vena fantasiosa dell'opera, che ne è anche il motore, è certamente ben congegnata e intrigante, però non regge per tutta la durata della pellicola. A un certo punto, arriva davvero a stancare, perché Pieraccioni esaurisce la sua "inventiva", cadendo nella monotonia insieme alle visioni del suo personaggio Gualtieri, affetto dalla sindrome di Pignac, da cui guarisce soltanto alla fine.
Epilogo molto scontato e fiacco. Peccato, mi aspettavo di più.
Un film mediocre nel complesso.
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