Regia di William Lustig vedi scheda film
L’accoppiata Larry Cohen (“Q, Il Serpente Alato”, “The Stuff”) William Lustig (“Maniac”) - il primo alla sceneggiatura, il secondo alla regia - firma un piccolo gioiellino della filmografia B-Movies a stelle e striscie. Basato su un’idea assai indovinata (il serial killer che si nasconde dietro una divisa da poliziotto), l’opera ha il merito di svilupparsi in un modo piuttosto curato, evitando di scadere nel banale. Si tratta di un thriller metropolitano decisamente angosciante ambientato prevalentemente in vicoli notturni con inseguimenti e una certa dose di gore. Intelligente la scelta di concentrarsi sulla psicosi in cui precipitano i cittadini minacciata da un mostro che si nasconde dietro le spoglie di chi dovrebbe garantire la sicurezza e l’ordine. Nessuno può quindi dirsi al sicuro, perché in questo caso lo psicopatico colpisce a casaccio. Belle le scene in flashback (le migliori dell’intero film) esaltate da un sound (molto carillon) notevole - composto da Jay Chattaway – e da un sapiente uso del rallenty. Peraltro, il passato dell’assassino viene rappresentato in modo tale da disturbare lo spettatore (l’eroe che cade nella polvere e affonda sempre più in basso). L’unico neo, a mio avviso, è costituito dal fatto che non si riesce a capire cosa diavolo sia diventato Cordell (era morto? È stato richiamato dall’aldilà?). Si segnalano citazioni piuttosto esplicite a “Terminator” (sia per la struttura del cattivo di turno, ma soprattutto per la carneficina al posto di polizia).
Bravo Lustig che gira più in stile europeo che hollywoodiano con indubbia cura dei particolari (lo si capisce subito dai titoli di testa) e della messa in scena. Attori diretti molto bene con un cast piuttosto eterogeno, decisamente in palla. Fotografia baviana (Vincet Rabe). Bene. Voto: 7.5
Ottima.
Renderei più esplicita la natura di Cordell. Il resto è okay.
Parecchio inquietante.
Il migliore della comitiva.
Fa appieno il suo dovere.
Bene.
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