Gianluca, incapace di sopportare i mali del mondo, decide di salire sul Colosseo e isolarsi da tutto e tutti. Amici e parenti cercano goffamente di raggiungerlo e farlo scendere. Per tutti sarà l'occasione per fermarsi a riflettere; la nonna prova a convincerlo con la sua saggezza che la soluzione è affrontare il mondo così com'è, con leggerezza.
Note
Inutile sovraccarico di temi e di banali dichiarazioni d’intenti. Va detto, però, che dietro all’errore c’è un’urgenza che si sente. Il desiderio di intervenire su una realtà malata. Ma non ci sono freni, e alla fine neanche le brillanti soluzioni registiche aiutano Melchionna a evitare l’incidente.
Inizia con una scalata al Colosseo l’opera seconda di Luciano Melchionna (dopo Gas), che per una buona metà di film fa penzolare i piedi scalzi di Gianluca (Lorenzo Balducci) dall’antico monumento capitolino. Intorno a lui, e al suo disperato gesto, ruotano parenti e amici, emigranti e conduttrici televisive. E una Roma, che vista dall’alto è una cosa, vista da laggiù è un’Italia… leggi tutto
Luciano Melchionna, se fosse nato altrove, sarebbe già un genio riconosciuto: ha potenza visiva, coraggio, poca pietà ma anche un certo affetto per i suoi personaggi e crede nell'universo poetico ( avete letto bene: poetico ) che va creando ad ogni inquadratura. Gioca bene con la musica, con i rumori in generale, destruttura il teatro e lo porta al Colosseo e in certi interni… leggi tutto
Prova tutt' altro che convincente questa di Melchionna che mette in scena l' ennesima critica a famiglia e società italiana. Ambientata in una Roma a tratti deturpata da patetici ed inutili effetti di computer grafica, la vicenda ruota attorno ad un giovine che minaccia di gettarsi nel vuoto nientepopodimenochè dal Colosseo. Attorno a lui ruotano parenti, amici e conoscenti… leggi tutto
Vale la pena di spendere qualche minuto per osservare le bellissime inquadrature del colosseo visto dall'alto, poi purtroppo inizia la storia con Gianluca (Lorenzo Balducci) che ci sale sopra...
Le superficialità e le pochezze dei presunti amici di Gianluca che invece di accorrere in suo aiuto perdono tempo, annoiano per il resto della pellicola.
Gli attori sono diretti male e completamente…
Prova tutt' altro che convincente questa di Melchionna che mette in scena l' ennesima critica a famiglia e società italiana. Ambientata in una Roma a tratti deturpata da patetici ed inutili effetti di computer grafica, la vicenda ruota attorno ad un giovine che minaccia di gettarsi nel vuoto nientepopodimenochè dal Colosseo. Attorno a lui ruotano parenti, amici e conoscenti…
Niente eufemismi pietosi. Per identificare la professione più antica del mondo - quella che forse vanta anche il maggior numero di appellativi (volgari e non) - meglio andare dritti. Lo ha fatto Ken Russel, non…
In sè, come era stato per l'esordio di Gas (2005), questo secondo film di Melchionna non è assolutamente da disprezzare: le soluzioni visive sono ben curate, la storia è curiosa, in certi dialoghi si ritrova una grandiosa ispirazione critica alla società contemporanea (contro l'omofobia o lo sfruttamento nel lavoro, ad esempio). Ciò che purtroppo non va…
Inizia con una scalata al Colosseo l’opera seconda di Luciano Melchionna (dopo Gas), che per una buona metà di film fa penzolare i piedi scalzi di Gianluca (Lorenzo Balducci) dall’antico monumento capitolino. Intorno a lui, e al suo disperato gesto, ruotano parenti e amici, emigranti e conduttrici televisive. E una Roma, che vista dall’alto è una cosa, vista da laggiù è un’Italia…
Luciano Melchionna, se fosse nato altrove, sarebbe già un genio riconosciuto: ha potenza visiva, coraggio, poca pietà ma anche un certo affetto per i suoi personaggi e crede nell'universo poetico ( avete letto bene: poetico ) che va creando ad ogni inquadratura. Gioca bene con la musica, con i rumori in generale, destruttura il teatro e lo porta al Colosseo e in certi interni…
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Commenti (1) vedi tutti
Singolare, visionario, memorabile.
commento di DaniloDara