Regia di Rupert Wyatt vedi scheda film
Oddio, il solito film carcerario? Sì e no. Perché la storia è sempre quella, preparativi e messa in opera di un'evasione, ma l'approccio è diverso. Tutto ruota sulla figura di un anziano ergastolano (non si sa per qualche colpa), che vuole fuggire per vedere un'ultima volta la figlia in bilico fra vita e morte. Intorno a lui la crudeltà e la durezza della prigione, fra sadici, maniaci, droga e corruzione. Lo svolgimento è inframmezzato di flashback, scelta giustificata dal (notevole) colpo di scena finale, con una regia europea (inglese) che lo differenzia dai tanti classici americani del settore. Ci sono tensione e azione, ma anche psicologia e immaginazione, in qualche modo m'è tornato alla mente quel capolavoro di libro che è "Il vagabondo delle stelle" di Jack London. Alla fine un film pregevole e riuscito, a suo modo originale.
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