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Maniac cop - Il poliziotto maniaco

Regia di William Lustig vedi scheda film

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La recensione su Maniac cop - Il poliziotto maniaco

di supadany
6 stelle

Seguito del primo Maniac cop (sottotitolo italiano, Poliziotto sadico, 1988) che vede nuovamente al lavoro assieme Larry Cohen, alla sceneggiatura, e William Lustig, regia, all’insegna del ritmo e dello spettacolo, senza tralasciare sottotesti anche se poi la costruzione solleva più di un dubbio.

A prescindere da tutto, per essere un sequel, poteva anche andare peggio.

Dato (da tempo) per morto, Matt Cordell (Robert Z’Dar) è invece ancora in circolazione, seminando morte soprattutto tra le fila della polizia.

Trova in un killer seriale di spogliarelliste un alleato, mentre nella polizia cambiano i volti degli agenti alle sue calcagna; tra questi McKinney (Robert Davi) cerca di capire quali siano i suoi obiettivi.

Fioccheranno i cadaveri. 

 

 

Mediamente poco considerato rispetto al primo capitolo, in effetti appare un po’ confusionario, anche se poi riesce anche a riscattarsi, almeno parzialmente.

Il background dell’agente, passato per i titolisti italiani da sadico a maniaco, presenta un carattere saliente importante denotando quanto la meschinità della società possa partorire dei mostri (loro controvoglia), anche se poi l’aspetto principalmente vendicativo non collima con la descrizione iniziale, vedi in tal senso la prima aggressione in un mini market (va anche detto che non sempre tutto deve avere un senso, soprattutto nell’ambito della violenza efferata).

Qualche leggerezza nello script, un po’ incerto e quasi bidirezionale, ma mitigate da alcune sequenze action di alto livello, ad esempio è da segnalare l’ingresso nel dipartimento di polizia di Cordell, con quindi un buon occhio generale in direzione dello spettacolo, ma anche meno attriti sul versante puramente horror.

In più, anche la manipolazione dei protagonisti del primo episodio, il mitico Bruce Campbell e Laurene Landon, non è proprio di consueta concezione.  

Tra le curiosità, da segnalare il cameo di Sam Raimi, e un’apparizione praticamente istantanea per Danny Trejo.

Un film dunque lontano dall’essere irresistibile, che ha lasciato parecchi fans non proprio soddisfatti e che prova a rinnovarsi positivamente riuscendoci però solo in parte.

Incostante.

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