Regia di Nick Stringer vedi scheda film
la tecnologia oggi ci consente di farci gli affari intimi di qualsiasi cosa vivente. i documentaristi si sono messi a seguire qualsiasi animaletto più o meno carino e la tartaruga marina è uno strano animale simpatico col viso da mister magoo. naturalmente cosa pensi o non pensi in un determinato momento l'animaletto non lo potrà mai sapere nessuno, però ci si va vicino, ad intuito, un pò come la nostra beniamina che arranca faticosamente fuori dal nido dove la mamma la depose ancora uovo. l'intuito e l'istinto forse non sono parenti strettissimi, però la tartatughina sa che deve arrivare al mare il prima possibile. al film avrebbe giovato una maggiore durata, perchè così sembra un riassunto per non annoiare i più, e di certo la meraviglia che scatena ogni più piccola inquadratura fa domandare quanto non si sia costruito col montaggio, poichè spesso il nostro esserino sembra proprio che stia recitando un reality. essendo l'oceano ancora per la maggior parte un mistero, risulta molto affascinante la scena nella quale le profondità tenebrose degli abissi s'illuminano, come una volta celeste capovolta, di tante creature trasparenti illuminate come in un luna park. si passa per la mortifera tranquillità del mar dei sargassi ridotto,pare, a lavaggio per le petroliere e immondezzaio, ma anche al sovraeccitamento delle tempeste atlantiche. insomma, alla fine il docu-fiction si lascia guardare , anche perchè non ti da l'idea di trovarti davanti ad un docu della national geographic, anche se gli gioverebbe un pò più di silenzio. il commento è veramente onnipresente.
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