Regia di Alessandro Di Robilant vedi scheda film
La fumante Taranto con i veleni dell'ILVA con in suoi quartieri più degradati, il ritratto di una città come tante nel nostro mezzogiorno, quartieri dove la disoccupazione costringe spesso a vivere di deprecabili espedienti, una delinquenza che offre tutto e subito, dalla moto ai vestiti di marca, addirittura mette una buona parola per avere una casa, in pratica ha il pieno controllo del territorio. L'unica alternativa è praticare la strada giusta, quella più difficile, quella più umile, un po come la signora del chiosco del quartiere o come Stella la ragazza di Tiziano, oppure non resta che andarsene via, magari in un altra regione, in un altro stato.
Un film che non ha nulla da invidiare al più famoso “Gomorra” dal quale si distingue per trattare anche se solo come sfondo i temi dell'inquinamento delle grandi industrie. “Marpiccolo” nella sua visione scorre bene senza mai risultare noioso, i giovani attori sono azzeccate sorprese, per lo più sconosciuti, interpretano i loro ruoli in maniera convincente ed efficace.
Purtroppo il finale più che realistico, non poteva che farci sentire il sapore della sconfitta...
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