Regia di Radu Mihaileanu vedi scheda film
E' un film che davvero mi ha emozionato.
Forse sono le tematiche (tra le classiche regole per una storia di successo) della figlia orfana in cerca di notizie dei suoi genitori, e dell'anziano che cerca di rivivere e riprodurre i momenti più belli della sua vita. O l'amore per la musica che anima e pervade il tutto, e lo splendido finale musicale ad altissimo livello, coi due ottimi protagonisti affiatati nel concerto.
L'unica nota un po' stonata sono certi atteggiamenti sguaiati (quasi zingareschi) ma voluti, con ironia, perché evidentemente caratteristici del popolo russo; ed alcune situazioni eccessivamente incredibili o paradossali.
Rimarcabilmente belli ed emozionanti sono alcuni tra i monologhi/dialoghi, in un linguaggio russeggiante e stentato: le apologie della musica del protagonista; ed i due passaggi in cui, dicendo e non dicendo sempre in un linguaggio quasi stentato, i personaggi riescono comunque magicamente non solo a farsi capire, ma a far scaturire un mondo di emozioni in chi li ascolta.
Ne esce una specie di bella e commovente favola a lieto fine. Il tema è: "Uno strano malanno, ovvero il mal di musica" (guarda caso è anche il titolo di un mio raccontino).
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