Regia di Luca Lucini vedi scheda film
VOTO : 5,5.
Da un’idea di Fausto Brizzi e Marco Martani, peccato che oltre all’idea, cioè inscenare quattro matrimoni intrecciando le storie dei personaggi, non ci sia molto altro se non alcune prove attoriali abbastanza godibili, sufficienti giusto per spostare l’attenzione dalla mancanza di variazioni significative.
Nicola (Luca Argentero), poliziotto sciupa femmine, vuole sposarsi con la figlia di un ambasciatore italiano, ma i due dovranno affrontare le divergenze culturali (e le ignoranze) delle rispettive famiglie (dei padri soprattutto interpretati in maniera gustosa da Michele Placido e Hassani Shapi).
Salvatore e Chiara (Isabella Ragonese) non hanno un soldo ed organizzeranno il loro matrimonio infiltrandosi nella festa di nozze glamour tra la soubrette Sabrina ed il banchiere Attilio (Francesco Montanari).
Renato (Pozzetto) trova l’amore insperato con Giada (Carolina Crescentini), ma ci si metterà di mezzo il figlio magistrato (Filippo Nigro).
Quattro storie(lle) raccontate in maniera alternata, dove si ride con moderazione, colpa soprattutto di un copione che si perde velocemente in situazioni già viste.
Soprattutto la parte finale diventa banale e poco ispirata sciorinando superficialità e sequenze altamente improbabili una di fila all’altra, alcune anche facilmente evitabili (come l’incursione della poliziotta durante il matrimonio di Nicola).
La parte migliore rimane quella del matrimonio tra Nicola e la bella indiana (che è anche, per fortuna quella a cui viene dedicato nettamente più tempo), anche perché gli attori, recitando sopra le righe, riescono ad essere anche spassosi in alcune circostanze, mentre le altre tre storie sono forzate (l’imbucata matrimoniale dei due giovani precari), poco interessanti (piattissima quella tra la soubrette ed il finanziere) e scarsamente coinvolgenti (in quella a tre Pozzetto-Nigro-Crescentini accade di tutto, ma senza passione e convincimento).
Peccato, questa era un po’ la prova del nove per Luca Lucini, un regista abile nel gestire storie leggere e divertenti senza esasperazioni di causa, ma qui rimane più compassato del solito, troppo diluito nei tempi per un minutaggio vicino alle due ore, ma con aspetti che potevano essere compressi dando un ritmo maggiore.
Non terribile, ma un po’ deludente sì, visti i nomi nel cast e le aspettative della produzione.
VOTO : 5,5.
Occasione sostanzialmente sprecata, colpa soprattutto di una storia con troppe carenze, ma anche lui non ha certo saputo trovare espedienti per rimediare.
VOTO : 6,5.
Spassoso, sopra le righe, sanguigno, anche se nel dialetto si perde qualcosa riesce a conquistare la scena.
VOTO : 6.
Si impegna, è mediamente simpatico, ma gli manca qualcosa per far meglio.
Sicuramente non aiutato dalla guida registica e dalla scrittura del suo personaggio.
VOTO : 5,5.
Non lascia traccia.
VOTO : 5,5.
Poco ispirata, anche lei paga il copione e non ha certo l'estro per rimediare di suo alla situazione.
VOTO : 6.
Eccentrico, ma si muove tra gli alti e bassi di una storia che vola medio basso.
VOTO : 6+.
Poco spazio per lui, ma mi ha fatto piacere rincontrarlo seppur quasi di sfuggita.
VOTO : 6.
Ci mette del suo.
VOTO : 6++.
Ci mette anima e corpo, in una situazione leggera, ed alla fine è tra chi ci ha fatto più bella figura nonostante la debolezza della sua storia.
VOTO : 6++.
Riesce a far sorridere con poco.
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