Regia di Luca Lucini vedi scheda film
Fabio Bonifacci è attualmente l’unico sceneggiatore in Italia a saper scrivere commedie popolari. O meglio, l’unica commedia popolare italiana possibile oggi. La commedia all’italiana non è un genere che ha infilato solo capolavori. È stato un grande contenitore che accolto film di qualunque ambizione e risultato, sia opere più dichiaratamente alte che pellicole che avevano il solo obiettivo di incassare con dignità. Ciò che contraddistingue i film scritti da Bonifaci è proprio la dignità dell’operazione: ha sempre qualcosa da dire, anche se piccola e non grandiosa, e lo fa con garbo, puntualità e decoro. Oggi sposi l’ha scritto assieme alla premiata ditta Brizzi-Martani: non è un capolavoro, ma è una commedia ad episodi (con personaggi concatenati fra loro, come è costume delle nuove commedie corali italiane) simpatica, uno di quei film medi di cui il cinema italiano ha bisogno per continuare la tradizione in maniera degna.
Al centro, quattro matrimoni di entità differenti, dall’incontro di due culture (quella pugliese contadina e quella indiana diplomatica) all’unione opportunista tra una attricetta e uno squalo della finanza, dalle nozze coi fichi di due squattrinati alle sorprese che precedono lo sposalizio di una giovane ragazza con un uomo più anziano di lei. Film in cui si sente assai il marchio della Cattleya di Tozzi, Chimenz e Stabilini, con la regia dell’abile Lucini e un cast godibile in cui spiccano i veraci pugliesi di Michele Placido, Francesco Pannofino e Lunetta Savino e il bel ritorno di Renato Pozzetto. Morgan in colonna sonora canta la fortunata cover di una delle più belle canzoni d’amore di sempre, Io che non vivo di Pino Donaggio.
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