Regia di Michael Hoffman vedi scheda film
"Un'idea un concetto un'idea, finchè resta un'idea è soltanto un'astrazione" così Gaber nel 1972.
E questo è l'assunto che mi ha ispirato il film di Michael Hoffman
L'ultimo periodo di vita di Lev Tolstoj, vecchio e malato, famoso e potente, ma non domo. Così inventa letteralmente un'idea di "socialismo" ante-litteram (qualche anno prima della Rivoluzione Bolscevica).
Bisognava, però, trasportare quest'idea nella realtà di una Russia imperiale di inizio Novecento, fra il realismo, la probabile buona fede di una moglie e madre (di tredici figli!) che osteggiava un possibile spreco dei diritti d'autore ed un possibile opportunismo del capo dei seguaci dell'idea.
Supportato da attori in gran forma, dal Tolstoj di un ottimo Cristopher Plummer, all'intensa moglie dello scrittore, un'ottima Helen Mirren, all'agguerrito e per niente comprensivo portavoce del gruppo, un Paul Giamatti fra il viscido ed il cospiratore, il film è ben fatto e corposo.
Detto questo, come si dice, una considerazione personale e generale.
Chi non ha mai (e io per primo) pensato di avere una "idea perfetta" da consigliare e portare avanti, convinto che fosse la risposta migliore all'imperfezione del mondo e di se stessi?
E come "polli di allevamento", sempre Gaber, ci siamo attaccati ad un'idea senza capire o riuscire a renderci conto se si era sulla strada più "reale"?
E, come direbbe ancora lui, “la realtà è un uccello”!
Il sogno è vita, ma ogni tanto bisognerebbe vivificarlo, forse non continuare ad essere solo innamorati dell'idea, do you?
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