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Fratellanza. Brotherhood

Regia di Nicolo Donato vedi scheda film

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La recensione su Fratellanza. Brotherhood

di supadany
6 stelle

VOTO : 6,5.
Ci vuole davvero coraggio, e soprattutto tanta sensibilità, per riuscire a parlare di un amore omossessuale che nasce in un ambiente xenofobo per cui vanno dati grandi meriti al regista Nicolo Donato e al suo film.
Peccato solo che non mi abbiano completamente convinto altri aspetti, ma in ogni caso lo ritengo prodotto  interessante a da vedere.
Lars viene costretto a lasciare l’esercito a causa dei suoi gusti sessuali e, mentre pensa a cosa fare del suo futuro, entra in contatto con un movimento neonazista.
Grazie alla sua personalità viene preso in simpatia dai vertici ed affiancato da Jimmy nel periodo di apprendistato per entrare a far parte dei ranghi che contano.
Ma con Jimmy l’iniziale simpatia sfocia nell’amore con tutti i rischi che questo comporta in un ambiente poco incline verso chi non pensa e vive secondo i dogmi prestabiliti.
Il film mescola argomenti diversi ed interessanti con la giusta sensibilità, alternando la difficile situazione ambientale (violenza e rigidità di pensiero) ad un intimo rapporto d’amore tra due uomini.
Per questo, e soprattutto per come riesce a farlo, è un prodotto interessante e che merita di essere visto.
Mi ha convinto invece di meno l’aspetto estetico (abbastanza ordinario a mio modo di vedere), sarà che il cinema danese in questi anni ci (mi) sta viziando parecchio e anche sull’ingresso di Lars nel gruppo, con un cambiamento repentino di scelta, ho qualche dubbio sulla sua credibilità (o sarà che i litigi con la madre, e un eventuale precoce interesse sessuale, possono essere più che sufficienti, può essere).
Beffarda la parte finale, forse anche un po’ esagerata nel richiamare in causa il ragazzo aggredito all’inizio, ma il rapporto tra chi festeggia la nuova casa e chi sta soffrendo è una chiusura di una certa efficacia.
Dunque considero questo film intraprendente, importante per gli aspetti umani e sociali che chiama in causa, ma non pienamente convincente per il resto.
In ogni caso c’è parecchio da vedere e su cui discutere, già per questo non è affatto banale e da tenere in considerazione.
Discreto.

Su Nicolo Donato

VOTO : 6,5. Regia coraggiosa che riesce bene nel rappresentare parecchi sentimenti.

Su Thure Lindhardt

VOTO : 6++. Soddisfacente, ma il ruolo poteva essere interpretato molto meglio.

Su David Dencik

VOTO : 6++. Personaggio tosto, interpretazione niente male, ma anche qui si poteva ottenere di meglio.

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