Regia di Nicolo Donato vedi scheda film
Il neonazismo, per i giovani nordeuropei, è una passione, un istinto, o, semplicemente, un atteggiamento? Questo film, a dispetto delle sue dichiarate finalità documentaristiche, non ci concede il beneficio di una risposta. Allo stesso modo, ci impedisce di scorgere, dietro alla relazione omosessuale tra Lars e Jimmy, un sentimento che vada al di là del semplice trasporto fisico ed emotivo. Il racconto è, di fatto, terribilmente meccanico, incentrato su una comunità umana del tutto innaturale, che dell’amore e dell’odio sembra conoscere solo le regole, ma non il fuoco che accende l’anima. Il tono narrativo è sì accuratamente calibrato, distribuendo incisività e delicatezza nei punti giusti; però il risultato, collocandosi a metà degli estremi opposti, è complessivamente tiepido. A ciò si aggiunge, purtroppo, un contributo informativo pressoché nullo: Nicolo Donato ci ricorda che i naziskin danesi sono omofobi, razzisti e filohitleriani, ma, in tutto questo, santo cielo, dove sta la novità? Broderskab traferisce in un contesto “forte”, e di “scottante” attualità, il classico melodramma dell’amore contrastato che culmina nel sacrificio; però l’originalità e l’impegno rimangono fuori dalla porta, lasciando che una trama più che convenzionale dia vita al solito teleromanzo, sia pur (inutilmente) travestito da provocazione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta