Regia di Alessandro Angelini vedi scheda film
gni tanto capita di trovare un buon film italiano; raramente, ma capita; e io, quando sento parlare di cinema italiano, vorrei sempre mettere mano ad una pistola.
Angelini qui è alla seconda prova, e lo fa con un buon film.
Antonio Mero è tutto un fallimento, fallito come pugile, perchè ha abbandonato dopo cinque incontri da dilettante; è fallito come marito, abbandonato dalla moglie; ed è fallito come padre, perchè proietta nel figlio i suoi fallimenti da boxeur, portandolo, per il suo iperprotezionismo, alla morte per incidente.
Se finisse qui sarebbe un film da paccottiglia. Ma non finisce qui perchè tutto questo porterà il disperato Antonio Mero, a quella salvezza umana che è il riconoscere l'altro, il diverso, l'estremamente diverso, e a cercare di aiutarlo in tutti i modi.
Grande prova di Castellito e ottima regia di Angelini, con una macchina da presa sempre nervosa ma efficace.
ps: sono sempre più dell'idea che i registi italiani dovrebbero essere esiliati per legge per almeno 10 anni, dato che qui in italia l'aria è malsana per il cinema attuale.
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