Regia di Stefania Sandrelli vedi scheda film
La prima cosa bella Stefania Sandrelli, quest’anno, l’ha fatta con Virzì. Non con Christine Cristina, presentato al Festival di Roma 2009, suo esordio nel lungometraggio dall’ambizione un po’ incosciente. L’attrice, con l’aiuto del marito Giovanni Soldati, mette in scena un pezzo di vita di Cristina da Pizzano, Christine de Pizan, italiana cresciuta alla corte di Carlo V sedotta dagli stimoli culturali di quell’ambiente e poi abbandonata al suo destino, con due figli a carico, alla morte del monarca. Un’opera in costume invasa dai versi stentati e alcolici di Alessandro Haber, sgangherato menestrello e sfortunato capopopolo per interposta persona, e da quelli più sferzanti di Amanda Sandrelli, Cristina. Fa tenerezza il tentativo, proprio per la ricerca di un soggetto coraggioso, donna passata con dignità dall’altare alla polvere, femminista ante litteram, poetessa popolare. Una madre disposta a tutto per i suoi figli, una fiera custode della sua dignità e dei suoi ideali. Soggetto cinematografico affascinante, ma il biopic di ambientazione medievale è un genere soporifero, Alessio Boni e Sandrelli Jr. son troppo lievi per essere incisivi, la regia è da sceneggiato Tv un po’ vintage. Tanto che i versi sembrano scippati da Carosello.
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