Regia di Giorgio Diritti vedi scheda film
Ogni tanto i miracoli al cinema accadono.
Ogni tanto accade il miracolo di scontentare destra e sinistra non per accontentare il centro, ma per mettere al centro la storia, il paesaggio, le persone, la guerra.
Ogni tanto accade il miracolo di procedere Diritti (nomen omen) per la propria strada senza dare spazio alla retorica e alla politica guardando i fatti attraverso gli occhi e le corse di una bambina.
Ogni tanto accade il miracolo di preparare un film con anni di studi che si vedono tutti nella ricostruzione perfetta di una umanità contadina che non capisce le ragioni della guerra, la ritiene insensata anche se in fondo sa da quale parte stare.
Ogni tanto accade il miracolo che ognuno parla la propria lingua, facendo sì che la distanza tra tedeschi e contadini appaia incolmabile, due mondi contrapposti nei quali appunto ognuno è quello che gli hanno insegnato ad essere.
Ogni tanto accade il miracolo che il maltempo ti fà ritardare le riprese e quando torni a girare trovi quell'albero piegato e orizzontale dove poter costruire un finale tragico ma speranzoso.
Ogni tanto accade il miracolo di fare un film che è memoria sguardo puro sulla realtà senza didascalismi e bozzettismi da fiction.
Ogni tanto accede il miracolo di avere per protagonista una bambina che non parla, scrive quello che vede, lo vive, sa quello che deve fare, il miracolo è salvare il fratello appena nato nella speranza che non debba vivere e vedere quello che la sorella non dovrà dimenticare nemmeno con un miracolo.
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