Regia di Giorgio Diritti vedi scheda film
Mi ha impressionato particolarmente la ricostruzione delle ambientazioni e della cultura contadina dell'Appennino Bolognese del periodo bellico. Ma anche la capacità del regista di coinvolegere lo spettatore nelle vicende quotidiane dei protagonisti. Peccato però per la superficiale ricostruzione delle forze combattenti, soprattutto i tedeschi ma anche i partigiani: i primi sembrano appena usciti da un museo, con comportamenti goffi, poco realistici, tenuto anche conto della tragicità della situazione. Patetica la scena di combattimento: qui non vi è proprio traccia della cura utilizzata per la ricostruzione delle scene di paese. Il risultato sarebbe stato migliore riducendo al minimo le scene in cui compaiono tedeschi e partigiani dato che probabilmente non vi erano sufficienti capacità di ricreare certe situazioni di guerra, compresa la strage dei civili: qui i comportamenti e i dialoghi appaiono talvolta preparati e sforzati al contrario invece di quelli dei paesani, molto più spontanei. Tuttavia, tali scene, anche se importanti, non sono centrali per il messaggio del film che quindi può vantare nel complesso un giudizio molto soddisfacente. In definitiva, risulta più efficace il messaggio di sofferenza di una popolazione durante la guerra che non il messaggio di condanna di una strage assurda e disumana. Non traspare proprio nulla del motivo che può portare degli uomini a compiere tali crimini: forse un film che vuole tramandare la memoria di quegli orrori dovrebbe indagare un pò di più su questo aspetto...
VOTO COMPLESSIVO: 7/10
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