Regia di Castellano & Pipolo vedi scheda film
Il classico prodotto alla C&P di quegli anni (tolgansi pure le ultime tre parole): poca sostanza, molti luoghi comuni, un 'divo' sulla cresta dell'onda attorno a cui costruire il film, una partner di discreta fama, una storiella d'amore su cui ricamare, per portarla al necessario, inevitabile lieto fine. Non c'è che dire, se Mani di velluto è un lavoruccio che si lascia guardare e che non si porta mai sotto gli standard minimi di decenza, non è però nemmeno una commedia intelligente o di qualche fondamento psicologico o di costume: è un filmetto che poggia sulle poderose spalle di Celentano, a cui non bisogna chiedere di più di ciò che sa fare. Fra i volti di contorno l'amico Santercole, il classico (per C&P) Santonastaso, i caratteristi Pietro Tordi e Sandro Ghiani. Niente elogi, ma neanche danni da segnalare. 4/10.
Ricco ingegnere si innamora di una borseggiatrice da metrò; la conosce, si spaccia per suo squattrinato collega e la fa innamorare di sè. Ma l'equivoco viene a galla.
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