Regia di Juan Josè Campanella vedi scheda film
Juan Jose’ Campanella, autore argentino che la maggior parte di noi ha conosciuto di recente con l’interessante “Il segreto dei suoi occhi” - sempre con la star sudamericana Ricardo Darin come protagonista – si e’ fatto conoscere qualche anno prima con questa innocua diligente commedia sul valore degli affetti, sull’importanza di una base familiare che riesca a farci scudo delle insidie di una vita che non si puo’ sempre pretendere di cavalcare sulla cresta dell’onda.
Darin invece pensa di si e, forte di una certa prestanza fisica, di un carattere sicuro di se’ e di una spiccata scaltrezza imprenditoriale, si destreggia con una certa disinvoltura tra giovani amanti usate come oggetti, una moglie ed una figlia piccola che sono piu’ di impiccio che altro, alcuni dipendenti utilizzati come attrezzi da lavoro e due genitori che ormai cominciano a risentire sempre piu’ pesantemente delle problematiche legate alla vecchiaia. Sara’ dunque un piccolo ma serio imprevisto di salute che spingera’ il baldo protagonista a riconsiderare le priorita’ della propria esistenza, ritrovando proprio negli affetti di famiglia quei valori genuini che fino a poco prima sembravano seppelliti da una coltre invalicabile di grettezza e superficialita’.
Commedia a tratti spigliata a tratti prevedibile, il film di Campanella ha in Ricardo Darin, Norma Aleandro nei panni della svaporata madre e Hector Alterio in quelli del padre desideroso di ricongiungersi ufficialmente con l’amata consorte, la sola vera nota di una certa rilevanza che non risenta di un certo deludente retrogusto di dejà vu.
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