Regia di Michael Mann vedi scheda film
Non fu un successo,ma divenne subito un titolo di culto,e lanciò Michael Mann tra gli autori interessanti del cinema americano che sarebbe stato:cineasta intelligente e capace di lavorare sul cinema di genere fino a renderlo ,a seconda delle esigenze,epico o introspettivo, l'autore di "Insider" è stato purtroppo molto meno prolifico di come si potesse sperare.La sua versione del romanzo "Red Dragon"(rifatto poi,come sappiamo,la scorsa stagione,da Brett Leonard,e nemmeno indecorosamente) gioca molto sul pathos psicotico della folle vicenda del serial killer "Dente di fata",e del detective Will Graham,che quasi impazzisce per immedesimarsi nella mente del pazzo omicida.Inoltre,la prima apparizione su schermo di uno degli ultimi grandi malvagi ,il dottor Hannibal Lecter,è qui centellinata e resa con minor enfasi dal bravo attore Brian Cox:Mann elabora lentamente una tela perversa puntando sull'investigatore (ben interpretato da William Petersen),che esplode in sottofinale in una resa dei conti sulle tirate note di "In-a-gadda-da-vida" del vecchio complesso Iron Butterfly.La tensione monta a fuoco lento,dipingendo bene il confronto tra l'assassino e colui che dovrà fermarlo:effettacci tenuti sotto controllo,e luci e ombre esaltate dalla regia e dalla fotografia di Dante Spinotti.
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