Regia di Ken Russell vedi scheda film
Dopo i primi passi con i simpatici cortometraggi amatoriali Knights on Bikes e Peepshow (entrambi del 1956), contaminati ironicamente dalla letteratura romanzesca e favolistica, Ken Russell arriva nel 1957 al suo primo piccolo, grande film.
Amelia and the Angel è infatti una sorta di minuta favola urbana, una avventura semplice in cui non mancano simbologie e varietà emotiva, e dove quotidianità e concretezza, infanzia e divertimenti convivono con i primi, piccoli dolori, con l'atmosfera magica e scalmanata (sottolineata dallo scintillio di una spensierata musica al carillon e poi da una sinfonia operistica di Rossini eseguita a velocità supersonica su un organetto), con le prime esperienze di formazione alla ricerca dell'oggetto desiderato, ossia nuove ali al posto di quelle distrutte dal fratello. Al centro del film sta l'inseguimento di un cane alato (protagonista di un numero circense) che fa da pendant umoristico al finale, un crescendo diegetico ed emotivo che arriva ad una inaspettata dimensione al limite del trascendente dalle iconografie sacre e artistiche (il pittore, somigliante a Gesù, che ha per modella una donna alata dalle sembianze preraffaellite e che compie un mezzo miracolo salendo e poi scendendo da una scala di cui non vediamo la fine, davanti agli occhi della piccola e bellissima Mercedes Quadros, a cui Russell dedica alcune stupende immagini-affezione in primissimo piano).
E' un film puro, ingenuo e innocente come la sua protagonista, dal finale catartico, tenero, delicatamente e sinceramente commovente, contrastante dalla ludicità dei minuti precedenti anche per mezzo della drammatica musica di J. S. Bach, sacrale anche nella profanità.
Su youtube, sempre che non venga malauguratamente eliminato in futuro. 8
La piccola Amelia si porta a casa le ali angeliche che avrebbe dovuto lasciare a scuola dopo la prova di una recita. Scampata alle insidie di un cane per strada, arriva a casa, ma il fratellino le ruba le ali per andare a giocare nel parco e quando torna sono a brandelli...
Ottima scelta: comincia il grande connubio di Russell con la musica fin dai primi film amatoriali.
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