Regia di Peter Greenaway vedi scheda film
H is for House è un capolavoro di equilibrio tra incanto e amenità della natura, disincanto delle convenzioni razionali, dolce ironia, affetti familiari privati, costruzione formale, assurdità narrative: tutto convive in spensierate immagini di campagna, tra la moglie e la figlia, gli animali, la flora, l'acqua...
E' uno dei film più puri di PG, dove non ci sono minacce o congiure dietro l'angolo, ma dove tuttavia si possono a posteriori già intravedere le capacità di catturare le immagini naturali e di natura morta che avranno il loro tripudio in Giochi nell'acqua. Non ci sono ambizioni e rimandi pittorici, eppure la semplice tecnica di ripresa e montaggio rivelano già la straordinarietà dell'occhio greenawayano.
I tipici elenchi alfabetici uniscono naturalezza e artificiosità contrapponendo i giochi tra padre e figlia con la voce documentaristica (di Colin Cantlie) che annuncia nomi inizianti per H allo scopo di evidenziare una distanza ineludibile tra uomo e natura, spettatore e convenzioni artistiche, ma sempre con estrema delicatezza e soavità. 10
Montaggio spezzato di estratti dalle Quattro stagioni (Cimento dell'armonia e dell'inventione) di A. Vivaldi con brevissime intromissioni de La poule di J. P. Rameau.
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