Regia di Arnold Fanck, Georg W.Pabst vedi scheda film
LA TRAGEDIA E IL MéLO TRA I MONTI | - Interni diretti da G.W. Pabst ed esterni del maestro dei film di montagna Arnold Fanck - Una storia avvincente che comincia in una baita fra le bianche nevi della valle del Morteratsch, e che si conclude con un overture all'alba tra la luce del sole che illumina i visi e la neve sulle distese del Pizzo Palù. Maria Majoni e il suo compagno Hans Brandt (in precedenza scritturato come Karl Stern, poi modificato dall' UFA soggiogata dal potere di J. Goebbels perchè 'troppo giudaico') sono i protagonisti dell'avventura rupestre della pellicola, la quale guida li porterà fino a dove l'uomo osa raramente. La guida che gli accompagnerà sulla vetta sarà un certo Dr. Johannes Krafft, uomo che ha perso la sua compagna qualche tempo prima, proprio fra quelle rocce sull''altipiano. Il rumore ripetuto e trastullante di una goccia d'acqua, lasciata a terra da una stalattite di ghiaccio appesa dal tetto esterno della baita, produce nell'animo di Johannes quel fatidico e sofferente ricordo della moglie che precipita in un dirupo, dopo aver subito il tracollo di una massa di neve dall'alto. Nonostante la pericolosità e l'ardua salita Hans, Johannes e Maria, dopo qualche esitazione decidono di incamminarsi con fervore e coraggio. Maria in questo frangente dimostrerà grande forza e abilità, tanto da esaltare la figura della donna accanto alle grandi distese bianche e la punta della montagna tanto vicino al cielo quanto agli Dei. - All'epoca un'immagine simbolica di questo tipo, suscitava grande rivoluzione nella figura femminile dal punto di vista semantico e grandezza e splendore nel rappresentare l'Uomo alle prese con le rocce, come simbolo di grande tempra morale e di grande forza d'animo; concetto riutilizzato dalla Gestapo per rappresentare la donna-valchiria nel Terzo Reich- Dopo una breve scalata, una bufera di neve ed una valanga impediranno ai protagonisti di continuare l'escursione, dividendoli, fino a doversi trattenere al freddo, in attesa di un'eventuale aiuto. Dopo una lunga nottata, l'aereo di Udet, aviatore militare, volerà tra le nuvole sopra quelle punte di diamante del Pizzo, e tra acrobazie e diverse evoluzioni virtuose, riuscirà a lanciare un messaggio col paracadute al Dr. Krafft, per indicare dove la posizione degli altri due. In seguito la coppia riuscirà a salvarsi, ma il Dr. Krafft sceglierà un altro nobile destino. - Film che, modificato dalla produzione di Propaganda di Goebbels, venne rimesso sulla scena cinematografica senza le parti con Kurt Gerron, grande attore tedesco di origini ebree, che dopo sue importanti performances come anche nel famoso 'Das blaue engel' accanto alla M. Dietrich di von Sternberg, venne fatto deportare ad Auschwitz. Fu uno dei film preferiti del Führer e fra i più visti e amati da molti membri della Gestapo, ricordando alla regia però solo il nome di Pabst, quello di Fanck, essendo ebreo, nel periodo di cinema di propaganda, era stato completamente censurato. Quest'opera verrà citato e ripreso in più fasi, nel film del 2009 di Quentin Tarantino 'Bastardi senza gloria' -
Ottimo, il suo stile è unico e riconoscibile immediatamente.
Uno dei più grandi innovatori di cinema dell'epoca.
Una presenza eterea
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