Regia di Woody Allen vedi scheda film
Gershwin, il volto di Tracy. Il bianco e nero, il volto Tracy. Manhattan, il volto di Tracy (michel). Esordio (letteralmente) col botto per il Manhattan di W.Allen, impegnato a scrivere un libro che parli di lui, ovvero della sua amante più affezionata, di lui, di lei: Manhattan.
Le aspettative per questo film erano tantissime. La delusione altrettanta. Con questo film Allen ha creduto di realizzare un connubio perfetto tra dramma e commedia, ma io la componente drammatica non l'ho proprio vista (se non qua e là per tinte sfumatissime). Rimane la sua classica sferzante ironia, ma stavolta è un'arma più spuntata del solito (le sue battute acute, che pur fioccano copiose, vengono buttati lì, con indifferenza, senza il dovuto risalto).
In più ho notato che (ma solo nella 1° parte) l'Allen regista sembra essersi smarrito, troppo preso a fare l'Allen attore (dato che la sua cinepresa - troppo spesso immobile - viene lasciata ad inquadrare dispersivi campi lunghi, o medi, cui inevitabilmente sfuggono i gesti e le impressioni dei protagonisti, che certo possono essere resi meglio da inquadrature più ravvicinate).
Allen ha fatto di meglio sia prima che dopo Manhattan.
Solo 2 stelle, allora, perché l’amarezza è tanta, troppa…
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