Regia di Woody Allen vedi scheda film
C’era una volta un Woody al quale bastavano due coppie, una ex moglie ed un’amante per modulare tutta la gamma di variazioni generabili da un rapporto di coppia. Dalla lacrima al sogno, dalla risata alla disperazione. Meccanismo di un semplice pauroso. Dialoghi e pensieri eccentricamente poliedrici ma capaci di appartenerci con chirurgica disinvoltura perché comunque sgorgati da un quotidiano fatto di azione e reazione, di pancia e non di sceneggiatura arrampicata. Se puoi stare a chiacchierare su di una panchina tutta la notte con la tua donna, preparati anche a soffrire, a contraddire ed a contraddirti, a correre a perdifiato per capire come l’hai persa o per riconquistare ciò che hai gettato via. E con l’immensa capacità, esclusivo marchio di fabbrica, di saper costruire una battuta partendo da presupposti avversi, contrari ed incoerenti per rendertela esplosiva proprio mentre tutto ti aspetti tranne che liberarti in riso. C’era una volta questo Woody. Ritrovarlo non sarebbe niente male.
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