Regia di Woody Allen vedi scheda film
Stilisticamente è uno dei suoi film migliori la cui aura di magia fuori dal tempo è ingigantita dalla bellissima fotografia in bianco e nero di Gordon Willis.Qui troviamo tutte le tematiche care ad Allen,le sue battute piu'ironiche e taglienti allo stesso modo,troviamo dei personaggi apparentemente in pace con se stessi e gli altri ma che invece combattono una dura battaglia contro la malinconia.E' la malinconia che aleggia su tutto il film,su tutti i personaggi che continuano a parlare di cose apparentemente divertenti(vedi i pensieri della Keaton su Bergman e Allen che vuole fuggire per non starla a sentire),futili o in modo casuale,ma vien fuori tutto il loro spirito inquieto,che non sa rassegnarsi agli strali della vita.E il personaggio di Allen è esemplificativo:42enne non florido economicamente,simpatico,con una ex moglie che lo fa a fette tramite un libro che parla del loro matrimonio naufragato e una relazione con una ragazzina 17 enne che alla resa dei conti si dimostra molto piu'cresciuta di lui.E la Manhattan del titolo,la New York tanto amata da Woody è uno splendido sfondo silenzioso,un personaggio aggiunto....
non male
apparizione breve ma incisiva
splendida
un fiorellino all'epoca,peccato che non sia sbocciata
recita praticamente se stesso
ocottima regia di un film malinconi
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