Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Lungometraggio che narra la storia vera del criminale inglese Michael Peterson, conosciuto ora con il nome di Charles Bronson, è innanzitutto impossibile non notare come registicamente questo film richiami fortemente l'estetica kubrickiana: studio delle inquadrature eccellente, movimenti di macchina incredibili conditi da numerosi virtuosismi che però non appesantiscono il tutto e montaggio ottimo. Tom Hardy nei panni del protagonista è semplicemente impressionante e riesce a reggere sulle sue spalle praticamente tutto il film, poiché gli altri attori si vedono tutti per un tempo abbastanza limitato. La storia scorre bene ed ha il giusto ritmo che alterna bene le sequenze di pura follia di Bronson a scene più calme e pacate, il tutto raccontato con la voce narrante dello stesso; voce narrante che, a differenza di molti altri film, funziona benissimo. Un film che ha dalla sua una forma formidabile ma che anche nella sostanza non delude: tornano qui molti temi che erano stati affrontati anche in arancia meccanica, come la follia o il connubio tra musica o arte in generale e violenza (vi è infatti un amalgama tra la colonna sonora e ciò che accade a schermo che mi ha ricordato ancora una volta il buon Stanley). Uno dei migliori biopic che mi sia capitato di vedere.
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