Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
E' uno dei film che ha presentato Winding Refn,nome su cui si punta molto anche per il futuro,dopo la buona affermazione di "Drive",oltre alla trilogia di "Pusher" e a "Valhalla Rising":la storia del detenuto più celebre d'Inghilterra,Michael Gordon Peterson,detto "Bronson" per i baffoni che si fece crescere.Pur proveniente da una famiglia non disagiata,e cioè senza neanche addurre alle motivazioni della sua personalità aggressiva,violenta,autolesionista, origini canonicamente infelici o burrascose,Peterson ha passato oltre trent'anni della propria esistenza in isolamento, e senza aver commesso un omicidio,ma per narcisismo,voglia di protagonismo e di fama,ha continuato per anni a menare i secondini selvaggiamente,distinguendosi tra gli altri carcerati per ferocia e psicotica grinta.Winding Refn,con toni kubrickiani,che rimandano dritti a "Arancia meccanica",adotta una chiave di racconto che senza vera continuità cronologica,vaga nel passato remoto e prossimo del protagonista,che fa anche da narratore,in pose e trucco da clown,delle proprie meschinerie,filosofeggia con lucida follia,in una messa in scena senza rimpianti nè dubbi circa la propria ferina natura. Se da un lato è una riflessione sulla seduzione del protagonismo ad ogni costo,"Bronson" può anche tradursi in un'analisi di un Male fiero di se stesso,orgoglioso della propria belluina baldanza,che non sa essere,nè può,altro da un codice di comportamento diverso da una continua lotta di sopraffazione per sopravvivere,soprattutto alla propria instabilità di fondo. Più teorico di "Drive",freddo e abile nell'esaltare la propria dimensione di grottesco,"Bronson" è cinema di alto livello,forse anche troppo cerebrale,al di là della forte fisicità che contiene,ma è un altro assaggio della cinematografia di un regista dotato di grande potenziale:Hardy è un attore senza paura nè timidezze,disposto anche a stare in scena nudo e a prova di ridicolo,che maschera una miniacciosità tenuta appena nascosta dietro lo sguardo,uno dei migliori talenti giovani attualmente sul mercato.
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