Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Una pieces dell'ultrapop anni 80 spruzzata d'anarchia e raro stilismo, BRONSON è una fenomenale messa in scena della vita di un bizzarro anarcoide: Michael Petersen,detenuto ultracelebrato,il peggiore che la "Madre corona" inglese abbia mai "prodotto".L'enfant prodige Refn dirige questa pellicola dal sapore "teatrale",un palcoscenico controverso,la vis di un detenuto che "parla" al pubblico trasformandosi in mille "cose",tra scazzottate, ultraviolenza e insubordinazione di stile KUBRICKIANO. Refn ci immerge in uno stilema di rara potenza visiva,con al centro di tutto lui:Michael Petersen alias BRONSON, omaggio e celebrazione toponomastica, in onore di CHARLES BRONSON.Una sorta di "Reality del crimine" potente,nevrotico,dalla visione barocca.Un gioco di luci e ombre che rende partecipi nella grandiosa "avventura" di un simpatico anarchico.Il cinema di Refn si racchiude qui,nello scioccante e spiazzante "poema" di un carcere atipico,lontano mille miglia dalle celle di altri film,dove i galeotti si piegano al retaggio del manganello facile.Qui no,BRONSON è assoluto "personaggio",secondini e direttori carcerari divengono in mano a Refn e sopratutto Hardy/Bronson materia pieghevole e subordinata.Un cinema coraggioso e mutevole,figlio del genio di questo talentuoso regista,la vicenda di BRONSON è per Refn ordine dello spettacolo,non ammonimento e stereotipo,dove la retorica ti "forza" nel prendere le parti.Qui volente o nolente si fa il tifo per il CENTRO nevralgico di tutto.La forza di "Bronson" è quella di trascinare noi nello "spazio" di Hardy/Petersen, perche' tutto cio'??? sicuramente per l'impianto notevole lungi dal luogo comune,un abbraccio al (sur)reale che si fonde con il lirismo elettronico di una musica anni 80 tanto amata da Refn(e da noi).Chiaramente è normale che un film cosi' spacca in due le opinioni,BRONSON è una pellicola manichea,o si ama o si odia,non esiste una zona grigia per una "pieces" cosi' geniale,per la quale molti utenti di FilmTv hanno storto il naso.(pareri personali inopinabili).Refn è un ottimo produttore di cinema stilistico che fa del ritmo lento un punto di forza,qualcosa di statico,ma potente e artistico nella fissita' dell'immagine.BRONSON (e sopratutto DRIVE) sono la quintessenza di tutto cio'.Un cinema che non concede spazio alla riflessione o al didattico,ma ti TRASCINA nel connubio magnetico,di immagine "studiata" e musica "cool".Questo film è infatti una "locandina" potente dell'imperante "Cult" o "Cool" che dir si voglia,Refn sara' destinato a fare strada e a rivoluzionare il senso comune del CINEMA .Il talento o il genio del danese sono gia' imperanti in questo film,che considero il migliore di Refn,un orda di "Stile" che scinde in due il classicismo dei film carcerari,dove lo "sporco" e il reietto sono i padroni.Le "Mura infami" qui hanno il respiro ultracelebrativo, un marchio artistico che vive in Petersen e nei suoi disegni,un voler catturare un animo cinico,bastardo e violento, diviso a meta' con il candore di un "infante" che ama disegnare e piange per il suo destino.E' giocoforza che io debba menzionare la mia scena "principe" (o regina?) ,senz'altro scelgo la "ballata dei folli" sulle note di "IT'S A SIN" dei Pet Shop Boys,una potente danza con BRONSON al centro pista inebetito di pastiglie,circondato da una corte miracolosa di MATTI."Nipotini" conclamati di Nicholson/McMurphy e dei matti "seduti" (o volanti) del "Nido del Cuculo". Onore a Refn che per questo CAPOLAVORO si è avvalso del mimetismo geniale e mostruoso di Tom Hardy,muscolare,nevrotico (o folle) scazzottatore,un MITO della celluloide controverso e bizzarro da consegnare agli annali del cinema.Speriamo che Refn non si sia fermato qui e disperda il suo immenso talento in un altro gioiello come "Bronson".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta