Regia di Federico Moccia vedi scheda film
È sempre un’adolescenza da cuore di panna, quella raccontata da Federico Moccia, resa però indigesta dalla pubblicità che si fa largo in ogni inquadratura. Cinema commerciale, nel senso di supermarket, tra promozioni del cornetto, della telefonia e di tutto un mondo plasticoso e digitale che distingue questo ritratto di una generazione votata al consumo. Non pare un caso nemmeno che la protagonista (la debuttante Veronica Olivier) sia identica a Fiammetta Cicogna, testimonial del main sponsor Tim, celebrata al Chiambretti Night. Non manca nemmeno l’erre moscia del modello originale, a cui tocca di introdurre la storiella, grazie a una voce off dalla durata record. L’estetica è videoclippara, i dialoghi neo-non-realisti da talk del pomeriggio. Tutto gira intorno a telefonini, messaggini e amorini tra tipi che si chiamano Filo, Gibbo, Alis e Clod e che si esprimono, quasi sempre in chat, in un modo incomprensibile all’esterno del Grande Raccordo Anulare. Momenti ilari affidati a corsi di sessuologia da rotocalco e citazioni di Petrarca e Brecht un tanto al chilo, anche se il modello preferito è Paris Hilton. Da Big Lebowski arriva il white russian, per bocca di un aspirante Bukowski che sogna di fare lo scrittore e intanto esibisce addominali da tronista.
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