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Il rifugio

Regia di François Ozon vedi scheda film

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La recensione su Il rifugio

di supadany
6 stelle

Francois Ozon continua il suo percorso cinematografico molto prolifico, spaziando su temi e registri espositivo-narrativi assai differenti tra loro, finendo con lo spiazzare.
Ciò rimane un aspetto molto positivo e questo film, pur non avendomi entusiasmato, possiede comunque delle qualità non indifferenti.
Mousse (Isabelle Carrè) scopre di essere incinta proprio mentre viene a conoscenza che il suo compagno Louis (Melvil Poupaud) è morto per overdose e che lei si è salvata per miracolo dalla stessa fine.
Dedice di tenere il bambino e trova un rifugio in una casa sul mare lontana da tutto e tutti, ed è qui che viene raggiunta, dopo un po’ di tempo, da Paul (Louis-Ronan Choisy), fratello di Louis.
Tra i due s’instaura presto un rapporto intenso, ma non dei più scontati.
La partenza è sconvolgente, tra le morte per overdose (presentata prima e dopo senza negare niente allo sguardo in tutta la durezza della situazione) e lo sguardo distaccato della madre di lui, mentre nella fase centrale la storia pare a volte un riempitivo non sempre all’altezza (difficile attribuire un’importanza pregnante a diverse scene che si vedono).
Fortunatamente poi il finale ritrova nuovamente brillantezza e offre significati importanti (amore, fiducia, dolcezza) che la valorizzano.
Certo rimangono dei “vuoti”, più che altro rappresentati da alcune scene stranianti (e non sempre efficaci nel tratteggiare l’evoluzione della trama), ma a Ozon va dato atto di aver affrontato temi scomodi in successione quali la tossicodipendenza in tutto il suo dramma, seppur in pochi spietati minuti, l’amore omosessuale, trattato con umanità e delicatezza, la gravidanza da single che di per se diventa a sua volta rifugio per una nuova vita.
Infine i due interpreti chiave ci mettono sentitamente del loro e pure la canzone (l’unica) che si sente due volte (a metà film e sui titoli di coda), per quanto sia un semplice motivetto riesce a trasmettere un po’ di calore.
Complessivamente siamo lontani dai migliori lavori di Ozon, ma ciò nonostante anche questo film possiede una sua forza propedeutica ed una manciata di scene che non si dimenticano facilmente.
Discreto.
VOTO : 6,5/10

Su François Ozon

Altalenante, ma ha il merito di affrontare temi non facili e di aver confezionato scene di buon valore sia all'inizio che sul finale (meno costante nel mezzo).

Su Isabelle Carré

Intepretazione interessante e sentita in un ruolo per niente facile.

Su Louis-Ronan Choisy

Senza dubbio possiede il fascino che serve per la parte.

Su Pierre Louis-Calixte

E' l'amante di Paul.
Sicuramente dignitoso anche se non lascia tracce rilevanti.

Su Melvil Poupaud

Presente solo nel doloroso inizio, ma in pochi minuti riesce a lasciare il segno.

Su Claire Vernet

Anche lei compare solo nella parte iniziale nei panni della madre di Louis, e si fa notare per una freddezza davvero impressionante.

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