Regia di Atom Egoyan vedi scheda film
Film di recente riproposto per il piccolo schermo e, in ogni caso, ricuperabile in streaming con facilità.
Le démon du midi. Con questa espressione i francesi indicano l’inquietudine che molte donne non più giovani provano nel constatare lo sfiorire della bellezza e l’affievolirsi dell’amore coniugale, quando, allevati i figli, vorrebbero ritrovare la giovinezza e la passione amorosa perduta.
Questo è lo stato d’animo di Catherine (Julianne Moore), la protagonista del film, che - posseduta da questo dannata inquietudine – mette in atto una serie di strategie che rischiano di rovinare sul serio un rapporto matrimoniale mai davvero compromesso irreparabilmente.
Lo svolgersi del film, infatti, segue le incredibili trame che Catherine ordisce per sorprendere il marito in flagrante adulterio, con l’aiuto di Chloe (Amanda Seyfried), una giovane excort all’uopo istruita.
Purtroppo però la vicenda si complica e, al di là delle intenzioni, si conclude drammaticamente, in un crescendo di colpi di scena che non rivelerò, ma che offrono qualche sorpresa e rendono tutta la vicenda - che sarebbe alquanto banale - abbastanza coinvolgente, ciò che è dovuto alla discreta regia di Egoyan che la trasforma in thriller, nonché alla buona (a tratti ottima) interpretazione delle attrici – in primo luogo di Julianne Moore.
Colpisce il finale, perfetta rappresentazione dell’ipocrisia borghese: riappare la famigliola riunita e pacificata, durante una festa con amici, che ricalca quella del compleanno alla quale il marito non aveva partecipato.
Come se nulla fosse successo, ecco inverarsi ai nostri occhi la felicità di facciata da cui le tragedie di altri restano fuori, perché si tratta di tragedie di povere persone, perciò stesso condannate all’emarginazione e all’annullamento.
Che cosa potrebbero pretendere, in fondo?
Di non essere usate, forse.
Recensione pubblicata all’uscita del film su Mymovies, il 19 marzo 2010.
Aggiornata e in parte riscritta per questo sito.
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