Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Anna (Alba Rohrwacher) è fidanzata con Alessio (Giuseppe Battiston), ma perde la testa per Domenico (Pierfrancesco Favino), un cameriere tuttofare che un giorno viene nel suo ufficio nell'occasione di una festa per il pensionamento di una collega. Presto tra i due inizia una relazione, ma la situazione si farà presto complicata e insostenibile.
La vita degli adulti è un cumulo di responsabilità, doveri e ancora doveri. Anna ha un lavoro qualunque e un fidanzato buono, ingenuo, che non le trasmette brividi né emozioni. Domenico ha due bambini sulle spalle, una moglie che lo stressa con richieste di denaro, una responsabile di fronte a cui è costretto a umiliarsi per una banconota in più. Quando si incontrano si accende il fuoco, ma l'esistenza costrittiva chiude porte e finestre, li tiene separati nelle consuete prigioni di obblighi insormontabili con cui generalmente due persone della loro età devono fare i conti. E dunque il loro rapporto si rivela quello che è: una chimera, una via di fuga impossibile, una necessità impellente ma puerile di tornare indietro, di riscoprire sogni e desideri repressi. Il film di Soldini - uno dei suoi migliori - è una spietata e quantomai realistica fotografia del mondo d'oggi, con le sue idiosincrasie, le sue paure, i suoi compromessi che non concedono scampo. Molto buona l'interpretazione della Rohrwacher e di Battiston; mentre Favino, pur esprimendosi al meglio, sembra in alcuni punti meno naturale e sciolto rispetto ai suoi colleghi.
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