Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Una banale, mai struggente, insignificante storia d'amore, tra Favino (mai all'altezza: sempre sottotono o sopra le righe, vedi i duettii con la moglie ) e la sfavillante (ma che ruolo è?) Alba Rorwacher che, senza nessuna sceneggiatura (sfido chiunque a dimostrare il contarrio: ad un certo punto il suo capo, parlando della terza moglie, dice:" con tutte le sue richieste, Stefania mi farà impazzire..." Ma via!, siamo nel 2010!),ammicca, duetta a casa con un insopportabile Battiston, che interpreta il compagno grassoccio che aggiusta tutto (a proprosito, ma costui lavora?), geme a letto, piange, si dispera, ride... Due amanti che si avviano a distruggere le rispettive famiglie. Tutta qui la storia, dove una cattiva fotografia riprende caratteristi sprecati (si pensi al suocero di Favino,interpretato da Sergio Solli, che sentenzia " ci siamo passati tutti"...), confonde Milano con una metropoli danese, e dove i soldi non sono mai abbastanza (nè per pagarsi gli alberghi, dove i due amanti si rifugiano, nè per la quotidianità) : sai che novità? Soldini, una volta regista, sparisce nel banale, nelle frasi fatte, nel trionfo del già detto, nella famiglia riunita intorno al desco domenicale. Sceglie un solo punto di vista: la donna, peraltro con un lavoro tipico, e vuole parlarci dell'amor fou. I due protagonisti ce la mettono tutta: ma non sono Depardieu e Fanny Ardant...purtroppo. E meno male che il nudo frontale dell'Alba ormai nazionale illumina, a tratti, un film scialbo, indecoroso, sotto la media. Poi ci diranno che è costato molto, poi. Bah. Un amen a Silvio: avevi trovato una tua strada. Ora l'hai smarrita per sempre.
Un cameriere ed una impiegata si incontrano, diventano amanti, si lasciano...forse.
Regia è dirigere gli attori : invece la Rorwachere sembra una Littizzetto scalmanata, aggressiva, incoerente: si veda la scena in cui, senza plausibili spiegazioni, abbandona la tavola. Perchè? Lo dirà a Battiston...Regia è ritmo, qui invece, l'andatura è noiosa, prevedibile e presuntuosa. Regia è scegliere uno stile: Soldini, invece, asseconda Milano con la steady cam addosso ai personaggi (per ricordarci che lì la vita è frenetica? Bah...), mentre utilizza la macchina fissa in Africa(perchè la vita è più calma? Ma dai...) Regia è avere uno straccio d'idea: invece, nel peggiore dei modi, Soldini chiude il film con una (implausibile) fuga... La sceneggiatura è improvvisata (e non è un bene...). Infine, regia è lavoro sulle musiche, ma che vuoi fare? Soldini si affida alla chitarra elettrica con svise, perchè fa "più trendy" (mentre occorrerebbero gli archi...), e lascia del tutto fuori del film il sonoro. Una fotografia piatta, soprattutto scura nella parte centrale, e ci si chiede perchè..."Aridatece 'i sordi" , direbbe Nando Moriconi, nevvero?
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