Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
non so i drammi di soldini mi lasciano sempre un pò con la voglia di scappare da quegli ambienti e da quelle situazioni vissute. mi danno un senso di disagio che non voglio provare. mi ritrovo sicuramente nelle sue commedie. un senso di soffocamento che trova un riscatto nelle commedie come pane e tulipani dove la protagonista DIMENTICATA in autogrill come un ombrellino tascabile quando ha spiovuto, rinnova in una nuova vita in un'altra città. sono realtà che soldini rende particolarmente squallide. l'ufficio, la spesa al discount, il doppio-lavoretto con l'amico per raccimolare qualche euro, le seratine nel pub a fare i giochi di ruolo, le serate davanti alla tv a vedere i dvd. lei non ci sta più dentro e scoppia. in una milano periferica dove non si vede mai una guglia del duomo o il passeggio nelle vie principali. lei che si accende di matita nera intorno agli occhi, vestitini aderenti molto colorati, e delle luci da lap-dance club dove come una spogliarellista finisce a letto col qualcuno per arrotondare. ma qui non arrotonda. è solo un'anima in pena. un granellino di sabbia che si confonde in mezzo a migliaia di altri granellini come lei che portano avanti una vita solo per il terrore di finire nella fascia dei poveri. arriva favino, uno degli altri granellini e per un pò collidono e si sfregano mentre le onde li muovono e li scuotono. ma poi?.... soldini è un regista che ti costringe a ripensare ai film che vedi, forse e soprattutto ai drammi che come a me, non piacciono. a freddo ci ripensi e scopri che ti piacciono. in più si contorna di attori splendidi, di conferme come il maginifico battiston che non ha bisogno di presentazioni, che sa disegnare sempre benissimo il personaggio che gli affidano, di scoperte come alba che in un ruolo lontano dai suoi, accende il film di diafana e disperata carnalità. di un favino che migliora ogni qualvolta appare nonostante non abbia voluto graziarci con un bel nudo frontale come invece ha generosamente concesso alba. e poi la burinato, poche pose ma ben dosate durante il film fanno ricordare che le grandi attrici ce le abbiamo anche noi.
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