Regia di Vittorio Moroni vedi scheda film
Un bellissimo documentario in forma di intervista, bello come i documentari che si vedevano una volta in televisione e che non se ne vedono più. Bello perché, come una volta, i personaggi intervistati fumano una sigaretta tranquillamente, in barba al sacro furore benpensante e igenista dei nostri tempi. Bello perché il noto binomio “Adamo ed Eva” è invertito, e a raccontare dell’amore sono soprattutto le Eva, mentre i rispettivi Adamo, vuoi per difficoltà con la lingua, vuoi perché non troppo sciolti di parola o perché sufficientemente malati per riuscire a farlo, stanno più che altro a sentire, e a dire con le parole o con lo sguardo e i gesti, quelle poche cose che servono tentano di “finire” le storie, di dare quella compiutezza non più che umana a ciò che il genere umano definisce, umanamente, amore. E a intercalare, gli splendidi disegni a tema sul peccato originale e relativa cacciata dal Paradiso, a sottolineare (forse) come ogni sforzo e ogni tentativo di dare un senso per quanto profondo all’amore, non potrà mai essere, dagli umani, interpretato come esso è davvero, rendendo il senso del limite, del relativo, del “peccaminoso” di ogni azione aumana, anche la più nobile e la più sincera. A corredo del tutto, le splendide musiche di Mario Mariani accompagnano questa breve ed intensissima opera uscita in sole sette pellicole. Da non perdere, se ci riuscite.
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