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Mancia competente

Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film

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La recensione su Mancia competente

di lorenzodg
8 stelle

"Mancia competente" (Trouble in Paradise, 1932) è una pellicola di classe sopraffina di Ernst Lubitsch: commedia elegante, gesti misurati, battute sofisticate e un glamour 'pulito' che molti hanno preso ad esempio.
In un bianco e nero filigranato, con commento musicale liquefatto e un cast di eccellenza, il film antepone il linguaggio al gesto, lo sfiorarsi all'eccesso, la sobrietà elegante al facinoleria. Una commedia di livello che rimane integra e pura dopo decenni; da dire che lo stile elevato è stato baciato dalla (più) fortuna in pellicole americane successive (Billy Wilder per fare un esempio eclatante).
La trama. Gaston Monescu (Herbert Marshall) è innamorato di Lily Vautier (Miriam Hopkins): entrambi ladri di professione. La loro arguzia e gentilezza è disarmante come la loro voglia di fare 'carriera' sfruttando le loro capacità di furberia (di classe) senza lasciare tracce (e strafalcioni!).
Vogliono fare il colpo e derubare la ultraricca (e bellissima) Mariette Colet (Kay Francis). Gaston, con scaltrezza e avvedutezza, entra nella sua casa sotto falso nome (con la scusa di restituire una borsa a lei rubata...): ed ecco che riesce a farsi assumere come segretario (un Monsieur La Valle) insieme a sua moglie. Naturalmente i giochi e le conoscenze di altri personaggi illustri mettono a dura prova il tutto....se non che i piani saltano perchè la passione amorosa (sofisticatissima) riesce per bene a imbrigliare Gaston. Colet è inacidita ma gli...scherzi del rubarsi a vicenda gli oggetti (orologio, collanna, portafogli) fa da capolino alla 'pace' dei due ladri-signori.
Si deve omaggiare questo film fuori dal tempo; in una purezza stilistica la battuta, il sorriso e il volto rimandano a situazioni (sociali) dell'epoca ma nello stesso tempo acclarano la vivacità visiva di un'arte che per molti versi oggi è (un po') perduta. Questa asciutezza e misuratezza nelle cose va a scontrarsi duramente con commediole tirate via e marchingegni narrativi alquanto superficiali.
E' da pensare che molto cinema e film tv di arguzia intelletiva deve molto a questo genere e alla sua parafrasi gentil-umoristica.
Da ricordare che il soggetto è tratto da una commedia "The Honest Finder". E come non pensare in questo frangente al teatro, novelle e romanzi di Maurice Leblanc sul personaggio di Arsène Lupin, il ladro gentiluomo, che compare (pubblicato) per la prima volta nel 1907.
La regia di Lubitsch è folgorante. Gli attori sono molto bravi e adatti alla 'classe' dell'opera.
Voto 8/9.

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