Regia di Ruben Fleischer vedi scheda film
Noooooo! Un altro film di zombie?Che cosa si può dire ancora di nuovo sul genere?Probabilmente nulla ma ci possono essere molte variazioni sul tema.E un film come questo rappresenta una di queste variazioni.Stavolta in chiave comica come accadeva già al travolgente Fido in cui gli zombies erano stati assoggettati dalla razza umana,resi maggiordomi o anche nani da giardino.Oppure col geniale Shaun of the dead in cui l’humour inglese più sbracato incontrava la filosofia romeriana,omaggiandola.Ma forse in questo Zombieland ci sono anche analogie evidenti con l’apolitico pseudo remake ad opera di Zack Snyder,L’alba dei morti viventi,proprio per la presenza comune di zombie veloci come gazzelle e per un certo grado di distorta ironia.
Il film del promettente Fleischer incomincia quando l’apocalisse è già consumata.Benvenuti negli Unites States of Zombieland e giù un rutto a favore di telecamera.Una dichiarazione programmatica.L’idea alla base di questo film è di combinare l’iconografia classica dello zombie movie con annessi scenari postapocalittici assieme alla commedia adolescenziale nerd tanto in voga negli States.E questo grazie alla presenza di Jesse Eisenberg delle sue fobie,della sua volontà di non morire vergine e delle sue esilaranti regole di sopravvivenza che introducono il film e che mano a mano vengono spiegate e messe in sovrimpressione dando al film un po’ l’aria da cartoon.Accanto a lui il classico tamarro made in USA interpretato da Woody Harrelson,appassionato di SUV e armi automatiche nonché maniaco di budini.Il loro viaggio di trasferimento è teoricamente verso Columbus dove ci sono i genitori del ragazzo ma strada facendo faranno altri incontri.Come quello con due sorelle che li truffano un paio di volte.Il road movie accessoriato con zombie non è inedito e anche questo film non propone nulla di nuovo:però è un film frizzante,piacevole e con uno strepitoso cameo di Bill Murray,decisamente la parte migliore del film assieme all’incipit in cui vengono spiegate le regole di sopravvivenza.Finalino in pieno stile hollywoodiano col messaggino edificante al saccarosio sull’unione che permette di andare avanti in un mondo inospitale.
Questo film è stato un grande successo di pubblico negli States probabilmente per il riuscito mix di commedia ed horror e per il pugno di protagonisti che catturano bene gli stereotipi dell’americano medio:dal nerd che sopravvive solo seguendo pedantemente le sue regole al tamarro fuori di testa che di regole non ne ha,alle ragazze molto più emancipate della media.
regia vivace che tradisce la provenienza videoclippara
ok
non male
bravo
cameo strepitoso
sta crescendo
perfetto tamarro
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