Regia di Jason Reitman vedi scheda film
Partiamo dal presupposto che un film tratto da un libro che tratta un argomento così delicato come quello dei licenziamenti di massa non è fatto sicuramente per un pubblico di basso livello socioculturale come qualcuno ha scritto , e ancor meno per riempire le sale di fan di Clooney o di qualche altro piacione . Forse per qualcuno che ha il suo posticino intoccabile magari di professore di storia e letteratura e vorrebbe salvare il resto del mondo con i suoi concetti utopistici su ugualianza , libertà e abolizione del capitale, questo film non può essere nè capito nè gradito .
Qualcuno invece che ha lavorato in qualche multinazionale ritrova invece quell'ambiente purtroppo ben conosciuto che fa capire quanto le professioni oggi sono appese a dei fili sempre più sottili, e solo la capacità di reiventarsi una professione nuova, assieme ad un secondo lavoro ( e guarda a caso il protagonista fa anche il motivatore oltre che il tagliatore di teste) consentono di non cadere nel baratro quando il peggio accade . Clooney in questo film dà forse il meglio di sè , in un ruolo meno facile degli Ocean o di Out of sight , o di qualche film dei fratelli Cohen , sicuramente con regie migliori , ma con tematiche cosi leggere e talvolta ironiche , che niente hanno a vedere con i problemi sociali e individuali che traspaiono in questo film , alleggerito per necessità dall'unica forma di evasione che è per l'appunto l'accumulo delle miglia in volo, condita dalle necessità maniacali di chi si sa muovere bene in hotel,aeroporti, noleggi di auto e riesce talvolta a godersi una buona serata con un suo simile . C'è ignoranza e fantasia in tutto questo, o cruda realtà ?
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